"Verificare anche quanto il percorso scolastico ha inciso sulla maturazione complessiva dello studente, che cosa gli ha trasmesso" dice il ministro dell'Istruzione e del Merito
ra poco meno di due settimane inizieranno le prove per l’esame di maturità 2025. “Sto ragionando su come ripristinare il concetto di esame di maturità perché esame di Stato è molto freddo – spiega a La Stampa il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara –, non corrisponde ad una scuola che punti alla valorizzazione integrale della persona affiancando istruzione ed educazione. La valutazione seria di quanto si è appreso è fondamentale ma bisogna verificare anche quanto il percorso scolastico ha inciso sulla maturazione complessiva dello studente, che cosa gli ha trasmesso”.
Quindi dal prossimo anno l’esame potrebbe cambiare. “Bisogna rendere più coerente l’esame di Stato con una scuola che sappia porre al centro un concetto dimenticato dai giovani che sempre più spesso vogliono rimanere adolescenti e dagli adulti che in molti casi sembrano voler tornare all’adolescenza – sottolinea-: quello della maturità”.
Nelle nuove linee guida sull’educazione civica “l’ educazione alle relazioni e al rispetto, in particolare nei confronti delle donne, è diventata un obiettivo di apprendimento obbligatorio e vincolante – rimarca il ministro -. Si sarà valutati anche su questo, si tratta di corsi interdisciplinari che non si esauriscono nelle 33 ore di educazione civica ma sono svolti negli orari dei programmi curricolari. Non si è mai fatto prima”. E a proposito dell’adeguata formazione degli insegnanti, il ministro chiarisce: “Attraverso un progetto di circa 15 milioni di euro, da settembre con Indire provvederemo a formare i docenti facendo questo ulteriore salto di qualità”, conclude.
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