Incombe infatti sul ministero il terrore “traccia” fallata. Dopo la gaffe dello scorso anno nella prova di Italiano, precisamente nell’analisi del testo, con un errore di attribuzione nella poesia “Ripenso il tuo sorriso” di Eugenio Montale (la traccia parlava di una donna, mentre i versi erano rivolti ad un ballerino russo), quest’anno si fanno gli scongiuri. L’errore, dodici mesi fa, è costato caro a Katia Petruzzi, memoria storica della Maturità, presidente della struttura tecnica per gli esami di Stato ormai da qualche decennio: destituita nel giro di 24 ore dal ministro in persona.
Oggi peserà tutto sulle spalle di Luciano Favini, ex preside e valente umanista, che ha preso il posto della Petruzzi. A lui e ai suoi due collaboratori il compito di supervisionare i temi. Le tracce in realtà vengono preparate da numerosi esperti (oltre 50) e considerando la complessità è facile incorrere nell’errore. Inoltre, più sono numerose le persone che ci mettono mano e più è alto il rischio per la segretezza da rispettare.
Tra le prossime novità dell’esame c’è anche la terza prova. Costruita su misura per i propri studenti da ogni commissione, dal 2011 la novità dell’esame che ha esordito nel 1999, diventerà un test unico preparato dall’Istituto di valutazione del sistema scolastico. Si tratterà di un questionario uguale per tutti (come prima e seconda prova), con prove che vengono preparate all’esterno e corrette in base a griglie di valutazione fornite dall’Invalsi. La Maturità 2009, però, resta in balia delle sue imperfezioni.