E come hai passato la fatidica notte prima degli esami?
Beh, l’ultima notte sono stato sveglio! Nel periodo precedente l’esame mi incontravo con gli amici, studiavamo tutti insieme, così la paura e l’ansia si avvertivano di meno. Poi man mano che la data fatidica si avvicinava ci si vedeva sempre meno per fare l’ultimissimo ripasso ognuno per conto proprio, nelle materie in cui era più debole.
Che scuola hai fatto e che ricordo hai di professori e amici?
Ho fatto il liceo scientifico. Vedo ancora molti amici e di professori ne ricordo un paio, quello di matematica e di storia e filosofia. Erano tosti: bravi e preparati e un po’ duri negli atteggiamenti, ma, tutto sommato, devo ammettere che se non ci fossero stati loro la classe si sarebbe rilassata troppo.
Che tipo di studente eri?
Un classico casinaro. Di quelli che trovano sempre scritto sul giudizio finale: ha le potenzialità ma non si applica. La mia fama di discolo era tale che, certe volte, mi sono state attribuite colpe non mie! Quando succedeva qualcosa a scuola, tutti pensavano: di sicuro c’è lo zampino di Morandi.
Hai qualche consiglio per i ragazzi che stanno per fare l’esame di stato?
State sereni, sembra una cosa grande, ma tutto sommato non lo è, è una fase di passaggio. È stressante, perché ci sono le aspettative dei genitori, c’è l’ansia di voler dimostrare qualcosa, ma alla fine l’esame di maturità non è poi così importante!