Oggi, lunedì 22 settembre, circa 30mila persone hanno invaso Piazza dei Cinquecento e bloccato la stazione Termini per lo sciopero generale indetto dall’Unione Sindacale di Base (USB). I cortei studenteschi e operai, partiti dal Colosseo e da piazzale Aldo Moro, hanno raggiunto il cuore della capitale paralizzando trasporti e traffico. Striscioni, cori per la “Palestina libera” e slogan contro Israele e il governo italiano hanno trasformato la piazza in un enorme presidio di protesta.
Termini e traffico paralizzati
Gli accessi a Termini sono stati bloccati per ore, rendendo difficoltosa la circolazione ferroviaria e stradale. Le scuole e le università hanno registrato un’ampia adesione, con lezioni sospese e insegnanti in piazza. “Vogliono trasformare i docenti in educatori della guerra – denuncia Mario Sanguinetti, presidente dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università – ma oggi moltissimi docenti hanno scioperato. È genocidio, nel silenzio dei governi democratici”.
Le voci dalla manifestazione di Roma per Gaza
In piazza anche lavoratori precari, come Margherita del Ministero della Giustizia: “Se per stabilizzare i precari i soldi non si trovano mai, per le armi invece sì. Oggi blocchiamo tutto per dire da che parte sta il popolo italiano”. Dal palco, i sindacalisti USB hanno rilanciato lo slogan: “Avevamo detto bloccheremo l’Italia. E oggi l’Italia è bloccata. Da qui parte un messaggio chiaro al mondo: stop al genocidio”. Accanto agli studenti e ai sindacati, anche realtà come Amnesty International, che ha ribadito la necessità di fermare la guerra e di riconoscere lo Stato di Palestina.
Una piazza trasversale a Roma per Gaza
La folla era composta da giovani, lavoratori, famiglie e pensionati. Una signora di 77 anni ha spiegato la sua presenza così: “Io sto bene, prendo due stipendi, ma sono qui per il popolo palestinese. Non si può restare a guardare”.
“Non è iniziato tutto il 7 ottobre” ha dichiarato un manifestante, “non possiamo più tollerare le politiche di Netanyahu. Essendo io maschio bianco etero, con tutti i privilegi possibili, credo sia mio dovere dirlo e essere qui”.
Manifestazione a Roma per Gaza: un segnale politico
La manifestazione di oggi a Roma non è stata solo un sit-in, ma un vero blocco della capitale. Con 30mila persone in piazza, lo sciopero generale si è trasformato in un atto politico che unisce studenti, docenti, lavoratori e associazioni. “Forse la vera domanda non è perché esserci oggi, ma perché non esserci”, ha sintetizzato Edoardo Novelli, docente di Roma Tre.
Il messaggio che parte da Roma è chiaro: il popolo italiano non vuole restare indifferente davanti al genocidio di Gaza.
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