Magnete per le staminali: via per un cuore sano

Un gruppo di ricercatori del Cedars Sinai Heart Institute di Los Angeles ha messo a punto una tecnica originale che rende più efficaci i trattamenti curativi post-infarto e permette al cuore di rigenerarsi meglio e in meno tempo. La ricerca, pubblicata su Circulation, la rivista ufficiale dell’American Heart Association, fa fare un passo avanti decisivo alle terapie a base di cellule staminali, che sono tra le innovazioni più promettenti per la riabilitazione dei cuori infartuati.
Partiti dall’osservazione che nel tessuto infartuato, dopo l’infusione delle staminali riparatrici, le stesse subiscono un “processo di lavaggio” da parte del flusso sanguigno e dalla contrazione cardiaca che le porta lontano dal cuore e le riduce di numero fino a farne rimanere solamente il 10% di quelle iniettate, spiega Eduardo Marban – direttore del Cedars Sinai Heart Institute, i ricercatori si sono posti la domanda di come migliorare la tecnica impiantistica per guidarle nella zona da guarire e farcele rimanere il più possibile al fine di ottenere risultati più efficaci.
La risposta, testata in un gruppo di topolini infartuati, è stata quella di “potenziare” le cellule staminali, destinate a riparare il tessuto cardiaco, con “microparticelle” di ferro.
Una volta iniettate le cellule staminali così “potenziate”, è stato sufficiente posizionare un semplice magnete sopra il cuore per guidarle ed attrarle attorno alla lesione cardiaca. Così facendo si è riusciti a triplicare (30%) il numero delle cellule che riescono, dopo 24 ore, a stazionare attorno alla lesione ed a svolgere la loro azione riparatrice.
La procedura sul primo paziente è stata portata a termine nel giugno dell’anno scorso ed i risultati completi della sperimentazione sono attesi per l’inizio del 2011.

Exit mobile version