L’esercito di prof con la valigia: anche quest’anno 50 mila docenti pronti a cambiare scuola (e regione)

Prof con la valigia

Un esercito di prof con la valigia: sarebbero quasi 50 mila i docenti che avrebbero presentato domanda di mobilità. A riferirlo è il Sole 24 Ore oggi in edicola che precisa che il numero esatto si conoscerà solo domani quando scadranno i termini per la mobilità 2021/2022 degli insegnati e il ministero dell’Istruzione deciderà se comunicare il numero di richieste di trasferimento avanzate dal corpo docente. Mentre per sapere quanti movimenti, da scuola a scuola o da provincia a provincia, sono stati autorizzati bisognerà aspettare il prossimo 7 giugno.

Si tratta di una mobilità che può essere territoriale (come per esempio il cambio di sede) o professionale (passaggio di cattedra o di ruolo nel percorso medie-superiori). Una girandola di docenti, riferisce sempre il Sole 24 Ore, che si imponente anche quest’anno nonostante il fermo di 5 o di 3 anni, a seconda dei casi, nella sede di titolarità. Il vincolo di permanenza quinquennale, introdotto nel 2019 e che le organizzazioni sindacali hanno chiesto al neo ministro Bianchi di eliminare, vale sia per i docenti immessi in ruolo per effetto del Ddg 85/18 sulle classi di concorso delle secondarie di primo e secondo grado nell’anno scolastico 2019/2020, che per tutti i nuovi assunti del 2020/2021. Un ostacolo che dovrebbe far scendere il numero delle richieste rispetto agli anni scorsi ma che comunque difficilmente si attesteranno sotto i 50mila.

Stando ai numeri degli scorsi anni a trainare i trasferimenti che dovrebbero farla da padrone sono quelli all’interno dei confini regionali (153.589 negli ultimi tre anni), mentre quelli fuori regione, soprattutto sull’asse Nord-Sud, dal 2018 in poi sono stati 24.010. Se si eccettua l’anno scolastico 2016/2017, con 158mila spostamenti di cui 32mila oltre i confini regionali per effetto della mobilità obbligatoria prevista per tutti gli assunti della Buona Scuola, ogni anno ha cambiato cattedra circa l’8% del corpo docente.

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