L’annuncio infatti propone due stage presso i punti vendita di due grandi firme del panorama dell’alta moda internazionale ovvero la Salvatore Ferragamo Italia S.p.A. e Luis Vuitton.
Ai candidati tra i requisiti devono dimostrare la conoscenza fluente della lingua inglese, addirittura il cinese per Vuitton, e preferibilmente di una seconda lingua, oltre a buone doti relazionali/comunicative, un buono standing, cioè si deve essere curati e in ordine, e un orientamento al cliente. È, altresì, gradita, ma non fondamentale l’esperienza in attività a contatto con il pubblico. Molto probabilmente gli annunci dimenticano che si stanno rivolgendo a giovani che fino a qualche giorni prima erano alle prese con esami universitari e che probabilmente non hanno avuto il tempo di maturare anche esperienze nell’ambito della vendita. Altra beffa a chiusura dell’annuncio relativo alla “Boutique Ferragamo” è “sono previsti ticket restaurant giornalieri” a sottolineare che si tratta quindi di stage non retribuiti.
La notizia ha destato grande scalpore e malumore tra i tanti studenti dell’Ateneo di fronte a questo nuovo “sbocco occupazionale” offerto dalle loro lauree, al punto che è balzata anche sugli organi di stampa nazionali e tg, che hanno intervistato anche la rettora Viganoni la quale ha promesso verifiche in merito.
Giovanni Borriello