L'agenda del neoministro Gelmini

La questione è aperta sul tavolo del Ministero: al passaggio di consegne con il suo predecessore a Viale Trastevere, Giuseppe Fioroni, il neoministro Mariastella Gelmini ha trovato l’accoglienza di una manifestazione promossa dai Cobas (indetta da tempo ma coincidente con l’arrivo del nuovo titolare del dicastero) che sollecitavano il ritiro dell’ordinanza ministeriale sul recupero dei debiti scolastici.
Si tratta di un argomento “caldo”, di cui negli istituti superiori si parla ormai da settimane: il recupero dei debiti scolastici è una delle prime questioni a cui il neoministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca è chiamata a metter mano.
L’Unione degli studenti, dal canto suo, ha già lanciato una petizione popolare per chiedere al nuovo governo una sanatoria sul recupero dei debiti: «Non possiamo accettare – ha spiegato l’associazione studentesca – che le mancanze strutturali e di risorse che colpiscono le nostre scuole ricadano sul percorso formativo degli studenti».
Mariastella Gelmini si è già messa al lavoro per verificare quel che c’è da fare su tutti i fronti di sua competenza, dalla scuola alla ricerca. Assieme al sottosegretario Giuseppe Pizza nei prossimi giorni dovrà definire un’agenda con le priorità, tra le quali va inclusa anche quella del precariato. Intanto, i dirigenti scolastici sono alle prese con la programmazione dei corsi di recupero (il 70% degli studenti è risultato in debito alla fine del primo quadrimestre) per coloro che avranno la promozione sospesa in attesa di saldare le carenze nelle diverse discipline di studio.
La valutazione sarà rimandata a settembre e potrebbe provocare problemi pesanti di organico, perché le promozioni e le bocciature potranno determinare diminuzione o aumento del numero delle classi (e quindi del numero delle cattedre). Con conseguenze sul regolare avvio dell’anno scolastico, ma anche con un problema di costi per assicurare il minimo di durata dei corsi di recupero. Il timore – espresso da alcuni – è che ci sia un effetto forzato sui prossimi scrutini di giugno e che, cioè, in diversi istituti ci si stia orientando a ridurre al massimo il numero degli studenti con debiti, con un aumento dei promossi e dei bocciati.
Manuel Massimo 

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