Risorse coltivate attraverso un’ “offerta formativa unica – è il commento di Mauro Ferraresi, docente di Teorie e tecniche pubblicitarie dell’ateneo – che fanno dell’eccellenza un punto di arrivo e nello stesso tempo di partenza, nell’intento di superare continuamente le sfide di un divenire contemporaneo alla costante ricerca di competenze sempre più specifiche e sempre meno generaliste”.
Una campagna di comunicazione che si pone in continuità con quelle curate per gli scorsi anni accademici. “Ci sono stati vari temi che in esse si sono avvicendati – spiega Ferraresi – tutte accomunate però dall’originalità sia del mezzo che del messaggio”. E non avrebbe potuto presentarsi in altro modo “l’università che studia in modo diverso ed approfondito la comunicazione”, prestando occhi ed orecchie alle caratteristiche della società dei nostri giorni.
Forma e contenuto non possono più permettersi di giocare partite separate, l’una esprimendo valori puramente estetici, l’altro aggrappandosi all’idea del dotto è bello. Entrambi devono sapersi ascoltare, plasmare, valorizzare a vicenda, in una sorta di “comunicazione verbo-visiva” che Ferraresi pone in analogia con quella utilizzata in ambito pubblicitario, frutto di un “lavoro di équipe dove è indecidibile scegliere quale dei due elementi abbia maggior peso”. Anche gli studenti ricoprono il loro ruolo nella progettazione delle campagne di comunicazione, anche se “solo indirettamente”, come universo rappresentativo di gusti, tendenze ed esigenze del mondo giovanile. È infatti solo attraverso un costante ed attento lavoro di customer satisfaction che “siamo in grado di percepire i punti di forza della nostra università – continua Ferraresi – provando a definire, se necessario, il grado di perfettibilità della stessa”.
Se per Marshall McLuhan “il medium è il messaggio” c’è da scommettere che da domani sapere, saper essere e saper fare da sole non basteranno più. Prossimo obiettivo: saper comunicare.