“Lo spread non si è mosso, anzi si è leggermente ridotto e i mercati sembrano freddi, con gli operatori molto dubbiosi sulla questione”. Rimane molto cauto il prof. Stefano Caselli, Prorettore per gli Affari Internazionali e Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari dell’Università Bocconi di Milano. E non potrebbe che essere altrimenti perché l’argomento riguarda quanto raccontato da un l’articolo del “Financial Times” sul fatto che alcuni importanti hudge fund avrebbero preso in prestito titoli di Stato italiano per la cifra di 39 miliardi, in modo da guadagnare sul differenziale nel caso di una vendita allo scoperto. Una speculazione finanziaria contro l’Italia.
La speculazione finanziaria
“Il Financial Times riporta i dati di S&P (Standard e Poor’s n.d.r.) che segnalerebbe, il condizionale è d’obbligo, il fatto che alcuni hedge fund (fondi speculativi n.d.r.) abbiano preso a prestito titoli di Stato italiano per 39 miliardi per poterli poi rivendere e guadagnarci nel caso in cui il valore dei BTP crolli nei prossimi mesi – spiega a Corriereuniv.it il professore -. Una speculazione a ribasso. Cioè l’idea di questi hedge fund è quella di lucrare sul differenziale fra il prezzo che avranno e il valore più basso. Una vendita che viene fatta allo scoperto, nel linguaggio finaziario si dice “shortato” il debito pubblico, in questo caso, dell’Italia”.
Su quali basi verrebbe fatta questa scommessa dei fondi speculativi? “Ci sono due aspetti secondo me da evidenziare: da un lato questa scommessa contro l’Italia sarebbe, e torno ad usare il condizionale perché oggi ho visto che tra gli operatori ci sono moltissimi dubbi, guidata da due cose, dal fatto che il nostro è uno dei Paesi Ue a rischio recessione con l’arrivo dell’autunno e l’aumento del gas, e dall’altro, invece, un’ipotesi di minore tenuta politica dopo le elezioni, nel senso magari meno incline a rispettare i vincoli del Pnrr e a politiche meno europeiste. Questo è il tema – sottolinea il professore -. Devo dire che c’è freddezza sul mercato di fronte a questo annuncio, lo spread non si è mosso, anzi si è leggermente ridotto; inoltre sono stati collocati recentemente 2,5 miliardi di titoli di Stato senza problemi, quindi non è ben chiaro se questa vicenda è una boutade, purché autorevole, del Financial Times, e di fatto manifesta un possibile rischio, o se alcuni hedge fund stiano tastando il terreno”.
Proprio su questa seconda ipotesi è più indirizzato il Prorettore della Bocconi: “Non siamo ancora apertamente di fronte ad una speculazione contro l’Italia, e auguriamoci che non avvenga, anche perchè secondo me l’Europa non se lo può permettere – dichiara a Corriereuniv.it il professore – dato che il nostro Paese è quello centrale nel Recovery Plan, lo strumento principale che ha messo in campo l’Unione, e non può quindi permettersi una speculazione contro l’Italia. Ma si sta tastando il terreno da parte di alcuni fondi speculativi, sia per vedere come reagisce la politica italiana e come reagisce la BCE“.
Qual è il rischio?
Insomma il rischio di una speculazione è ancora lontano. Soprattutto contando che, benché 39 miliardi sono una grande cifra, rimangono poca cosa rispetto la quantità di titolo di Stato italiano in circolazione che ammonta a 2mila e 700miliardi di euro. “Secondo me – continua Caselli – non ci sono le basi per una speculazione e il mercato per il momento non gli sta andando dietro, infatti lo spread non sta salendo in modo vorticoso. Chiaramente se per disgrazia questa cosa diventasse vera, benché io oggi non la ritengo credibile, vorrebbe dire che i titoli di Stato scenderebbero in termini di valore, i rendimenti aumenterebbero, e quindi lo Stato italiano dovrebbe piazzare i prossimi BTP a tassi molto più alti che vorrebbero dire costi più alti per l’Italia, scostamento di bilancio e così via. Sarebbe un danno gravissimo. Cioè che importante dire è che il mercato non sta ancora reagendo a questa azione. Poi è chiaro, senza entrare nel merito della campagna elettorale, saranno le prossime settimane quelle decisive, se i partiti mantengono una linea europeista, di rispetto totale del Pnrr ecc, una speculazione contro l’Italia sarebbe priva di senso“. Ma moltissimi big del centrodestra stanno parlando a più riprese di ridiscutere alcuni termini del Pnrr, questo cambierebbe l’umore dei mercati? “Ridiscutere il Pnrr sarebbe un suicidio, a quel punto la grande scommessa contro l’Italia partirebbe perché vorrebbe dire che siamo un Paese che non rispetta gli accordi”.
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