Cresce la protesta nelle scuole di San Giuliano Milanese contro la decisione del Comune di ridurre il pasto degli insegnanti a un solo primo e frutta. Dopo l’assemblea e il sit-in, il sindaco annuncia la possibilità di sospendere il provvedimento e avviare un confronto con scuole e sindacati. Secondo quanto riportato da Il Giorno, si apre uno spiraglio nel braccio di ferro tra i docenti e l’Amministrazione comunale di San Giuliano Milanese sul discusso taglio del pasto agli insegnanti. Dopo giorni di polemiche, il Comune ha annunciato l’intenzione di valutare la sospensione del provvedimento, che aveva ridotto i pasti del personale scolastico a un solo primo piatto e frutta, eliminando secondo, contorno e pane, riservati agli studenti.
La misura, introdotta per contenere i costi della refezione scolastica senza aumentare le tariffe per le famiglie, è formalmente conforme a una sentenza della Cassazione. Tuttavia, ha scatenato una forte reazione da parte del corpo docente, dei sindacati e della dirigenza scolastica.
“Così mi sento svilita nel mio ruolo di docente – ha dichiarato Giuditta Samarani, insegnante della primaria Leonardo Da Vinci –. È imbarazzante anche davanti ai nostri alunni, che si sono subito accorti della disparità di trattamento.”
Dello stesso parere Anna Castriciano, docente e rappresentante sindacale Rsu alla scuola Cavalcanti: “È un’imposizione inaccettabile. Il Comune avrebbe dovuto aprire un tavolo di confronto prima di decidere.”
Durante il sit-in, Sergio Borsato, professore della media Fermi, ha denunciato il rischio che questa scelta “riporti indietro di cinquant’anni”.
A sostegno dei docenti, è intervenuta anche una nutrizionista, che ha giudicato il nuovo menù “non bilanciato” e “privo di proteine”, quindi inadeguato dal punto di vista nutrizionale. “In Finlandia – ha raccontato Giovanna Granata, insegnante della Fermi – nelle scuole si fa perfino colazione con yogurt, frutti rossi e pesce. Tornata in Italia, mi sembra di essere finita nel Medioevo.”
Alla protesta hanno aderito i principali sindacati della scuola – Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda Unams e Anief – insieme alla dirigente del Comprensivo Fermi, Lucia Gregoretti, e all’ex preside Marco Parma, che ha definito il provvedimento “una scelta politica di ostilità nei confronti del mondo scolastico”.
Nel frattempo, una delegazione di insegnanti è stata ricevuta dal sindaco Marco Segala, che ha promesso un confronto di 15 giorni con scuole e sindacati. “Valuteremo la sospensione della misura – ha dichiarato Segala –. Dobbiamo trovare un equilibrio tra la sostenibilità economica e il diritto a un pasto completo per chi lavora nelle nostre scuole.”
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