Durante il processo di produzione del whisky, si generano due sottoprodotti, residui del processo di distillazione, utilizzati come base per il butanolo che può essere usato come carburante. L’Università pianifica la realizzazione di una compagnia start-up per promuovere il carburante sul mercato.
Il prof. Martin Tangney, direttore del Biofuel Research Centre e responsabile del progetto ha affermato: “ L’EU ha dichiarato che il biocarburante dovrebbe arrivare a un 10% di vendite per il 2020. E’ necessario trovare un’azienda che lo distribuisca. La soluzione più realistica, continua il professore, potrebbe essere una miscela solvente, composta da un cinque o dieci per cento di biocarburante, unita al petrolio o al diesel. Un cinque , dieci per cento che potrebbe fare la differenza da un punto di vista ambientale”.
Nuove risorse per l’ambiente dunque e per l’economia verde.
Il centro di ricerca ha lavorato con i più grandi produttori di whisky per sviluppare il processo del neonato bio carburante. Il progetto è stato finanziato dal Scottish Enterprise’s Proof of Concept programme, agenzia per l’impresa, innovazione investimenti, che facilita la pre commercializzazione delle tecnologie emergenti, provenienti dale Università e centri di ricerca. Aiuta i ricercatori ad esportare le proprie idee ed invenzioni dal laboratorio al mercato globale, creando così importanti e sostenibili risorse per la Scozia. Lena Wilson, amministratore delegato della Scottish Enterprise afferma: “Questa ricerca pioneristica testimonia il livello della ricerca in Scozia e la capacità aziendale di trasformare il sapere scientifico in una nuova sostenibile crescita economica per la Scozia”.