A malapena uno su quattroè a conoscenza del perché sia stata scelta proprio la data del 17 marzo: solo il 25%, infatti, la ricollega alla proclamazione del Regno d’Italia mentre la si confonde con la nascita della Costituzione (31%) o l’anniversario della ”Breccia di Porta Pia” (12%). I simboli su cui puntare per il rilancio d’immagine non sono in quei campi più vicini ai territori giovanili – come la musica (55%), la moda (52%) o lo sport (39%) – bensì gli ”immortali” monumenti artistici italiani (79%) e l’enogastronomia (67%) che davvero riuniscono il Paese e aumentano l’orgoglio nazionale.
Non sono neppure 2 su 10 coloro che dichiarano di non sentire come ”propria” la ricorrenza (poco il 15% e per nulla il 3%). Al contrario, si sente abbastanza coinvolto il 41%, molto coinvolto il 23% e in maniera sufficiente il 18%. Eppure l’attenzione mediatica dedicata all’avvenimento è per la maggior parte inadeguata. Solo il 21% reputa sufficiente il trattamento mentre il 45% ritiene che se ne debba parlare molto di più e il 20% concederebbe più spazio. Dinanzi alla data del 17 marzo, però, sono in pochi a conoscerne il significato. Appena uno su quattro la ricollega alla proclamazione del Regno d’Italia, mentre il 27% lo confonde con una ricorrenza per festeggiare la liberazione dal dominio straniero e il 31% per celebrare la nascita della Costituzione Italiana, sino al ricordo della ”Breccia di Porta Pia” (12%).
Ma, conoscenze storiche a parte, i 150 anni rappresentano un’occasione fondamentale per onorare simboli e valori dell’italianità (25%), per riflettere su cosa significhi davvero il ”sentirsi italiani” (24%) e per ricordare la nostra storia comune (22%) piuttosto che un giorno di vacanza in più nel calendario (15%) in un anno come un altro (12%). Per oltre 7 intervistati su 10, il poter vantare un’ottima immagine dell’Italia all’estero è ritenuto abbastanza (30%) se non addirittura molto (41%) importante per il successo della propria nazione.
Ma come valutano l’attuale immagine i giovani italiani? A reputarla ottima è appena il 9% mentre la maggior parte la ritiene sufficiente (44%) o addirittura buona (27%). Secondo gli intervistati, ad incidere in maniera negativa più della malavita organizzata e della criminalità (49%) o della politica (45%) è l’incuria dei monumenti e dell’opere artistiche (53%). Ciò che, al contrario, sostiene l’immagine nazionale sono le eccellenze enogastronomiche (78%), i monumenti ”immortali” (67%), le eccellenze del ”Made in Italy” (65%) e quelle artistiche (54%).