Entro la fine d’aprile, dunque, dovrebbe approdare in Parlamento il testo di un disegno di legge sulla riforma del reclutamento e della governance, come ha dichiarato il ministro Gelmini: «Riteniamo ci siano margini per recuperare efficienza, per una migliore gestione delle risorse pubbliche ma anche superare quell’assemblearismo che all’interno degli organi accademici ha creato a volte più difficoltà che vantaggi. A breve presenteremo un disegno di legge che è stato discusso a lungo con il mondo dell’Università. Mi pare che ci sia da parte di molti, non dico di tutti, ma della stragrande maggioranza del mondo accademico, la consapevolezza che qualche cambiamento non è più rinviabile».
Imminente – e non ulteriormente procrastinabile – anche il provvedimento sull’Agenzia di Valutazione delle Attività di Ricerca: «L’Agenzia di Valutazione era già un progetto del ministro Moratti, ancora due governi fa fu realizzata l’esperienza del Civr e del Cnvsu, Mussi li aveva accorpati in un’unica Agenzia: noi abbiamo lavorato ed emendato molto quel regolamento perché riteniamo che l’agenzia non debba valutare i processi ma gli obiettivi, i risultati, a breve presenteremo anche questo regolamento».
Il ministro ha inoltre ricordato l’importanza di arrivare a un superamento della «frammentazione in materia di ricerca». «Bisogna definire priorità condivise – ha detto – che ci permettano di fare dei passi in avanti». Secondo la Gelmini occorre, dunque, creare un rapporto più forte tra università e territorio, tra sistema ricerca e imprese «senza invocare la privatizzazione che non è obiettivo del governo ed è fuori luogo».
Manuel Massimo