Il 16 ottobre si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, istituita nel 1979 dalla FAO, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
Ogni anno, la ricorrenza riunisce governi, istituzioni e cittadini di oltre 150 Paesi per riaffermare un principio essenziale: l’accesso al cibo è un diritto universale.
Roma al centro delle celebrazioni
Per l’edizione 2025, Roma — sede storica della FAO — è tornata ad essere il cuore delle celebrazioni globali, in occasione dell’80° anniversario dell’organizzazione.
Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato il Direttore Generale della FAO Qu Dongyu, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e rappresentanti di ONU, Unione Europea e governi di diversi Paesi.
Durante l’evento è stato inaugurato il nuovo Museo per l’Alimentazione e l’Agricoltura, concepito come spazio didattico e multimediale per raccontare il legame tra cultura, scienza e nutrizione.
In contemporanea, nel Parco di Porta Capena — adiacente alla sede FAO — è stata aperta la mostra interattiva “Dal seme al cibo”, un percorso educativo che racconta il viaggio del nutrimento “dal campo alla tavola”, con un focus su sprechi alimentari, filiere sostenibili e impatto climatico.
In un mondo sviluppato, la fame resta una colpa collettiva
Dal palco di Roma, gli esponenti internazionali intervenuti alla cerimonia hanno ricordato che in un pianeta che produce abbastanza cibo per tutti, in un periodo storico in cui lo sviluppo tecnologico è elevatissimo, milioni di persone restano escluse da un’alimentazione adeguata.
Un paradosso che, come sottolineato, non è solo un fallimento del progresso, ma una colpa condivisa.
Particolarmente forti i passaggi dedicati all’uso del cibo come arma di guerra, con la denuncia dell’“alienazione alimentare” come crimine contro la vita stessa.
Un messaggio chiaro: garantire nutrimento non è carità, ma diritto alla sopravvivenza.
E la passività di chi assiste diventa una “responsabilità storica“.
Mano nella mano per un cibo migliore e un futuro migliore
Il tema scelto per il 2025, “Mano nella mano per un cibo migliore e un futuro migliore”, riassume la direzione indicata dalla FAO: solo cooperando — tra governi, imprese e cittadini — sarà possibile costruire sistemi alimentari più equi e sostenibili.
Un impegno che passa anche per l’educazione alimentare e la responsabilità quotidiana nelle scelte di consumo, riducendo sprechi e disuguaglianze.
La Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2025 si è così trasformata in una riflessione collettiva sul significato del cibo come strumento di pace, sviluppo e dignità umana.
Perché, come ricordato durante la cerimonia, il futuro si costruisce anche a tavola.
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