Roma, 2 gennaio 2025 – Dopo l’intercettazione e l’arresto in acque internazionali della Global Sumud Flotilla (GSF) da parte delle forze israeliane, Greenpeace Italia ha inviato una lettera al ministro degli Esteri Antonio Tajani chiedendo informazioni urgenti sulle condizioni delle persone fermate.
Tra gli arrestati figurano anche cinque attivisti italiani di Greenpeace che, a titolo personale ma con il pieno sostegno dell’associazione ambientalista, avevano preso parte alla missione della flottiglia.
La lettera di Greenpeace: “Preoccupati per l’incolumità degli attivisti”
Nella missiva, firmata dalla Direttrice Esecutiva Chiara Campione e dal Presidente Ivan Novelli, si legge:
“Onorevole Ministro, siamo certi che condivide con noi le preoccupazioni per la sorte delle attiviste e degli attivisti che, con la Global Sumud Flotilla, hanno portato un messaggio di pace e speranza a Gaza.”
Secondo Greenpeace, le imbarcazioni della GSF sarebbero state abbordate in violazione del Diritto Internazionale, con equipaggi e ospiti tratti in arresto nonostante si trovassero in acque internazionali.
La richiesta al ministro Tajani
L’associazione ambientalista chiede al governo italiano garanzie pubbliche e informazioni chiare sullo stato di salute di tutte le persone fermate nella Flotilla.
La lettera invita il Ministero degli Esteri ad attivare con urgenza la rete diplomatica e consolare per garantire tutela, assistenza e sicurezza ai cittadini italiani coinvolti e per favorirne un rapido ritorno in patria.
Leggi anche altre notizie su CorriereUniv