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Dress code a scuola: solo 1 studente su 5 può vestirsi come vuole

Marco Vesperini by Marco Vesperini
23 Settembre 2025
in Scuola
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Al via le domande per l’assegnazione provvisoria di docenti e personale ATA

Solo 1 studente su 5, in Italia, può andare a scuola vestendosi come vuole. Tutti gli altri devono seguire regolamenti più o meno stringenti, che qualche volta assomigliano a veri e propri dress code. Lo riferisce un sondaggio delle associazioni sindacali riferite al mondo scolastico, con alcuni casi. È il caso di un istituto di Taormina, in provincia di Messina. Dove già dall’anno scorso una circolare che assomiglia più a un depliant illustra cosa si può o non si può indossare. La preside ha spiegato in una nota che si tratta di “abbigliamento consigliato” e che “nessuno si è mai lamentato. Nessun alunno. Nessun ragazzo. Mi sembra ovvio che a scuola ci si debba vestire in modo decoroso”. Via canottiere e top sportivi, tacchi a spillo e gonne corte. Ma anche leggings e jeans strappati.

I divieti

Tra i dirigenti scolastici c’è chi si limita a consigliare un “abbigliamento sobrio, decoroso e ordinato” e chi invece è più netto su cosa non è ammesso. Gonne corte e canottiere sono gli outfit presi di mira dalla maggior parte delle circolari. Nel mirino anche unghie appuntite e accessori appariscenti, e in alcuni casi non sono ammessi neanche leggings e collant attillati. Una scuola di Pisa vieta categoricamente “ogni tipo di pantaloncino e top di qualsiasi lunghezza e misura”. Differente l’approccio di un istituto fiorentino, che ammette i bermuda fino al ginocchio “considerate le temperature dell’ultimo periodo di scuola“. È noto infatti che le scuole italiane sono quasi sempre sprovviste di aria condizionata.

Le sanzioni

Anche sui provvedimenti disciplinari l’autonomia dei presidi è massima. Si va da semplici richiami a vere e proprie minacce di allontanamento per chi trasgredisce. Tra le motivazioni dei regolamenti spiccano il “rispetto dell’ambiente educativo”, la sicurezza e l’igiene, “il decoro come esercizio di convivenza civile”. A pochi giorni dall’inizio del primo anno scolastico, anche lo stop all’uso dello smartphone ha già prodotto le prime sanzioni. In questo caso si va dalla nota disciplinare alla sospensione fino a 3 giorni.

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