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Discriminazione e inclusione: alla Statale di Milano un progetto di ricerca e formazione sui diritti

Marco Vesperini by Marco Vesperini
10 Ottobre 2025
in Università
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Discriminazione e inclusione: alla Statale di Milano un progetto di ricerca e formazione sui diritti

L’impatto dell’intelligenza artificiale sui diritti, la diffusione dell’hate speech e degli stereotipi online, le discriminazioni in ambito sanitario, la necessità di nuove forme di inclusione e mediazione interculturale. Sono queste tra le principali sfide che i Paesi democratici si trovano oggi ad affrontare. Per rispondere a queste criticità, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), l’Equality Body italiano, e l’Università Statale di Milano hanno firmato un accordo triennale per avviare tre linee di ricerca e un corso di alta formazione, con l’obiettivo di promuovere il contrasto alle discriminazioni e favorire l’inclusione. 

Il progetto è stato presentato oggi, 10 ottobre, presso l’Università Statale di Milano durante la giornata di studi “Knowledge for human rights. Studio e ricerca per disegnare la tutela dei diritti del futuro”. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, la rettrice Marina Brambilla, il direttore di UNAR Mattia Peradotto, Lamberto Bertolè, assessore a Welfare e Salute del Comune di Milano, Massimiliano Tarantino, direttore Fondazione G. Feltrinelli e membro del direttivo di “Il Razzismo è una brutta storia”, Marilisa D’Amico, docente di Diritto costituzionale dell’Università Statale, Principal Investigator del progetto e  Spoke Leader di Human Hall, Paola Catenaccio prorettrice all’Internazionalizzazione dell’Università degli Studi di Milano. 

“Oggi presentiamo una progettualità di ampio respiro che abbraccia alcuni dei temi più critici e decisivi al centro di questo periodo così complesso, critico e sfidante allo stesso tempo per l’ambito dei diritti, messi alla prova dalle opportunità ma anche dai rischi di nuove tecnologie dirompenti, che richiedono una riflessione urgente che deve poter fare riferimento a un sapere plurale. E lo possiamo fare grazie al nostro hub di ricerca Human Hall, che raccoglie in un’unica realtà la somma del nostro contributo nell’ambito dei diritti, dell’inclusione e della tutela e valorizzazione della diversità: un ambito da sempre al centro dell’impegno istituzionale di questa Università”, ha commentato Marina Brambilla.

Quattro linee di ricerca

L’iniziativa, sostenuta con un importante finanziamento dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali all’interno del Programma Nazionale “Inclusione e lotta alla povertà” 2021–2027 (FSE+), e condotta dal centro di ricerca Human Hall della Statale, hub interdisciplinare dedicato allo studio dei diritti umani e delle pratiche inclusive, si articola in quattro linee di ricerca: AI, fenomeni d’odio online, vulnerabilità in medicina e mediazione interculturale.

La linea di ricerca, dedicata all’intelligenza artificiale, in particolare quella generativa, e ai diritti fondamentali, si propone di analizzare i rischi di bias e discriminazioni che possono verificarsi nell’uso degli algoritmi nella pubblica amministrazione soprattutto in ambiti sensibili come l’accesso alle cure, all’istruzione e ai servizi di welfare. L’obiettivo è sviluppare metodologie per valutare l’impatto dei sistemi di AI sui diritti umani e proporre linee guida per la progettazione di algoritmi inclusivi, in coerenza con il quadro normativo europeo delineato dall’AI Act.

La seconda ricerca è dedicata ai fenomeni d’odio online. Questo studio che muove dall’esperienza della Mappa dell’Intolleranza (progetto in cui è coinvolta l’Università Statale di Milano e che analizza la diffusione dei fenomeni d’odio virtuali), si pone l’obiettivo di analizzare e studiare i linguaggi discriminatori nell’ecosistema digitale, identificando strategie di isolamento e potenziale gestione in ottica di riduzione dell’impatto e si propone di sintetizzare toolkit operativi per promuover la diffusione di fenomeni d’odio digitali. Verranno analizzate in particolare le differenti forme di discriminazione in riferimento agli ambiti di lavoro di UNAR. Oltre alla raccolta dei dati, la ricerca produrrà uno studio qualitativo sulle dinamiche di formazione dei fenomeni d’odio e un glossario delle discriminazioni, pensato come strumento di prevenzione e sensibilizzazione. Il progetto prevede anche campagne di contro-narrazione rivolte in particolare a target group che generano o fruiscono di contenuti digitali.

La terza linea di ricerca affronta il tema della medicina e delle discriminazioni in ambito sanitario, anche con una prospettiva di genere. Lo studio esaminerà le situazioni di vulnerabilità nell’accesso ai servizi di salute per alcuni target a rischio di marginalità. Verranno raccolte esperienze nazionali e internazionali e, a conclusione, saranno rese disponibili ricerche e linee guida per il personale medico e sanitario, che mirino a garantire parità di trattamento nelle cure.

Infine, accanto alle attività di ricerca, il programma prevede l’attivazione di un corso gratuito di alta formazione, “Formatori e formatrici dell’inclusione”, rivolto a professionisti della mediazione interculturale, operatori di servizi di accoglienza e figure che lavorano nel campo delle politiche inclusive. Il corso, organizzato in moduli tematici e laboratori pratici, fornirà competenze su diritto antidiscriminatorio, mediazione linguistico-culturale e inclusione sociale.

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