Eppure Dino aveva provato a lavorare anche in Italia, ma era stato bocciato al concorso cui aveva partecipato all’Università di Pisa, forse per far posto ai raccomandati di turno.
Di lì la decisione di abbandonare l’Italia. Prima direzione Olanda, poi Inghilterra. E i risultati non si sono fatti attendere. Dino Distefano è stato nominato professore ordinario alla Queen Mary University, entrando di diritto nella comunità scientifica mondiale.
D’altronde per lui, il computer, è un motivo di vita. “Lo usavo fin da bambino”- ricorda in un’intervista al “Corriere della Sera”.
Poi, arriva il premio. Dino, grazie alle sue competenze informatiche, e grazie al team di lavoro (composto tra l’altro da un italiano, un coreano e un inglese) è riuscito nell’impresa di mettere il sigillo al “software dei software”, un sistema che scioglie un problema considerato irrisolvibile da anni. Non a caso è stata ribattezzata “un’idea da un miliardo di dollari”.
L’”Infer” (questo il nome del dispositivo) riesce a testare preventivamente i macchinari prima che vadano in crash. Una sorta di medicina preventiva, utilizzata oggi dalla Apple, Microsoft e dagli Airbus.
Dino dice di non aver nostalgia dell’Italia. E ne ha buone ragioni. La sua start-up (“Monoidcs Limited”) con sede a Londra va alla grande.