Copenaghen è la città più vivibile del mondo secondo il Global Liveability Index 2025 pubblicato dalla Economist Intelligence Unit. La capitale danese ha ottenuto un punteggio complessivo di 98 su 100, scalzando Vienna dal primo posto dopo tre anni di primato.
La classifica analizza 173 città a livello globale su 30 indicatori, raggruppati in cinque categorie: stabilità, sanità, cultura e ambiente, istruzione e infrastrutture. I punteggi sono attribuiti da analisti interni e fonti locali, basandosi su dati sia qualitativi che quantitativi.
Copenaghen ha raggiunto il punteggio massimo (100) in stabilità, istruzione e infrastrutture. Vienna, penalizzata da due episodi legati alla sicurezza — una minaccia bomba durante un concerto nel 2024 e un piano per attaccare una stazione ferroviaria nel 2025 — è scesa in seconda posizione ex aequo con Zurigo, entrambe con un punteggio di 97,1.
La top 10 mondiale delle Città dove si vive meglio al mondo:
- Copenaghen (Danimarca) – 98,0
- Vienna (Austria) – 97,1
- Zurigo (Svizzera) – 97,1
- Melbourne (Australia) – 97,0
- Ginevra (Svizzera) – 96,8
- Sydney (Australia) – 96,6
- Osaka (Giappone) – 96,0
- Auckland (Nuova Zelanda) – 96,0
- Adelaide (Australia) – 95,9
- Vancouver (Canada) – 95,8
Tra i principali trend emerge un calo generalizzato della stabilità, legato a tensioni geopolitiche e a un aumento di minacce terroristiche e disordini civili, soprattutto in Europa occidentale. Al contrario, sanità, istruzione e infrastrutture mostrano segnali di miglioramento.
L’Italia in classifica
Milano è l’unica città italiana presente tra le prime 50, al 49° posto, con un punteggio di 89,5. Nessuna altra città italiana compare nelle posizioni di rilievo. La sua performance resta stabile rispetto all’anno precedente, senza significativi miglioramenti né peggioramenti.
Le città meno vivibili
All’estremo opposto si colloca Damasco (Siria), ancora fanalino di coda con un punteggio medio di 30,7, seguita da Tripoli (Libia) e Dhaka (Bangladesh). Le condizioni di stabilità e sanità pubblica restano critiche.
Il report è stato redatto tra aprile e maggio 2025. I dati completi sono disponibili sul sito della Economist Intelligence Unit.