È ancora l’Università di Oxford, per il decimo anno consecutivo, l’ateneo migliore al mondo secondo la classifica di Times Higher Education 2026, che si concentra soprattutto sugli istituti con una forte vocazione per la ricerca, selezionando per quest’anno 2191 sparsi tra 115 Stati. L’Italia sbuca al 130esimo posto con l’Università di Bologna, che sale di 16 posizioni rispetto al 2025 e che si conferma per il sesto anno di fila l’ateneo più quotato del Bel Paese. Ecco quali sono gli altri istituti italiani in classifica e quali le migliori università in generale.
A poca distanza dall’Università di Bologna ci sono la Scuola Normale Superiore di Pisa (137esima) e la Sapienza di Roma (170esima). Come l’Alma Mater, anche questi due atenei guadagnano posizioni rispetto al ranking 2025, dove erano rispettivamente in 154esima e in 185esima posizione. Bologna ha totalizzato un punteggio di 63.3 su 100, Pisa di 62.8 e Roma di 55.9.
La top 10 delle migliori università per Times Higher Education
Ecco le prime dieci università secondo Times Higher Education, tutte presidiate dal Regno Unito e, ancora di più, dagli Usa.
- Oxford University (Regno Unito, punteggio di 98.2, in foto);
- Mit – Massachussetts Institute of Technology (Stati Uniti, punteggio di 97.7);
- Princeton University (Stati Uniti, punteggio di 97.2);
- Cambridge University (Regno Unito, punteggio di 97.2, parimerito con Princeton);
- Harvard University (Stati Uniti, punteggio di 97.1);
- Stanford University (Stati Uniti, punteggio di 97.1, parimerito con Harvard);
- California Institute of Technology (Stati Uniti, punteggio di 96.3);
- Imperial College London (Regno Unito, punteggio di 94.7);
- University of California, Berkeley (Stati Uniti, punteggio di 94.4);
- Yale University (Stati Uniti, punteggio di 94.1).
Migliorano gli Atenei asiatici
L’analisi fa notare come la Cina abbia piazzato cinque università nei primi 40 posti: non solo Tsinghua e Peking, 12esima e 13esima, ma anche Fudan University in 36esima posizione, Zhejiang University in 39esima posizione e Shanghai Jiao Tong University in 40esima posizione. Si sottolinea poi come Hong Kong sia presente con sei atenei tra i primi 200, in particolare grazie ai miglioramenti rispetto allo scorso anno nei metodi di insegnamento, e che l’India sia seconda solo agli Stati Uniti per numero totale di università tra tutte le 2mila e più esaminate.
Sono cinque i macro-criteri sulla base dei quali Times Higher Education stila la sua classifica, che non vanno però a incidere in modo uguale sul punteggio finale: ambiente di apprendimento, ambiente di ricerca, qualità della ricerca, prospettiva internazionale e industria.
Scendendo nello specifico, questi sono i criteri utilizzati:
- Ambiente di apprendimento – considera elementi come la reputazione didattica, il rapporto tra docenti e studenti e tra dottorandi e undergraduate, oltre che i numeri di dottorati per docente. Vale il 29,5% del totale.
- Ambiente di ricerca – è composto da variabili come il reddito da ricerca e la produttività (cioè le pubblicazioni per studioso). Vale il 29%.
- Qualità della ricerca – comprende ad esempio l’impatto delle citazioni accademiche e l’eccellenza e l’influenza della ricerca. Vale il 30%.
- Prospettiva internazionale – si basa sul numero di studenti e personale straniero e sulle collaborazioni internazionali nell’ambito della ricerca. Vale il 7,5%.
- Industria (connessione con il mondo delle imprese) – guarda ad esempio al numero di brevetti. Vale il 4%.
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