Sostenere il diritto allo studio e offrire un futuro universitario a studenti colpiti dalla guerra. È questo l’obiettivo della raccolta fondi promossa dall’Università degli Studi di Brescia, a favore degli studenti palestinesi, nel quadro del Progetto IUPALS – Italian Universities for Palestinian Students, iniziativa nazionale coordinata dalla CRUI.
L’Ateneo invita fondazioni, enti pubblici e privati, associazioni e cittadini a contribuire alla creazione di nuove borse di studio destinate a giovani provenienti dalla Striscia di Gaza, ampliando così il numero di beneficiari già accolti in Italia.
Quanto vale una borsa di studio
Ogni borsa di studio prevede un importo indicativo di 11mila euro all’anno per quattro anni, per un totale di 44mila euro, come stabilito dal bando IUPALS.
La somma copre l’intero percorso universitario e comprende:
- vitto e alloggio;
- pocket money;
- assicurazione sanitaria;
- tasse universitarie;
- supporto didattico.
È possibile contribuire anche con donazioni parziali: tutti i fondi raccolti verranno sommati fino al raggiungimento dell’importo necessario per attivare nuove borse.
Servizi aggiuntivi per gli studenti
Grazie alla collaborazione con il Comune di Brescia, la Cooperativa Kemay e il Centro Migranti ETS, agli studenti beneficiari saranno garantiti anche servizi aggiuntivi. Tra questi: abbonamento gratuito ai trasporti urbani, una SIM telefonica all’arrivo in Italia e la copertura delle spese per il permesso di soggiorno, per favorire un inserimento rapido e concreto nel contesto universitario e cittadino.
Tre borse già assegnate, altri 21 idonei
Per l’anno accademico 2025-2026, l’Ateneo guidato dal rettore Francesco Castelli ha già assegnato tre borse di studio a giovani provenienti dalla Striscia di Gaza. Gli studenti sono arrivati in Italia il 23 ottobre e il 21 novembre, grazie ai “corridoi universitari”, resi possibili dalla collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca, il Ministero degli Affari Esteri e le autorità diplomatiche competenti.
In graduatoria risultano altri 21 candidati idonei: l’obiettivo della raccolta fondi è quindi ampliare il numero di studenti accolti, compatibilmente con le possibilità di espatrio.
Destinazione alternativa dei fondi
Nel caso in cui le difficoltà di uscita da Gaza non consentissero di attivare nuove borse di studio, l’Università di Brescia ha precisato che i fondi raccolti saranno destinati alla Croce Rossa Italiana – sede di Brescia, garantendo comunque una finalità umanitaria e solidale alle donazioni.
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