Un ordigno è esploso sotto l’auto del conduttore di ‘Report‘ Sigfrido Ranucci, davanti alla sua abitazione a Pomezia. Tantissime le manifestazioni di solidarietà che stanno arrivando al giornalista. Piena solidiarietà al giornalista Sigfrido Ranucci dal mondo della politica, dell’informazione e non solo. Dure le reazione all’attentato subìto dal conduttore di “Report” dopo l’esplosione della sua auto davanti al cancello di casa, che ha danneggiato anche quella della figlia. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. “La libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere. Così Palazzo Chigi in una nota. “Quanto successo a Pomezia è di una gravità inaudita e inaccettabile.
Anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si è espresso sulla vicenda. “Piena solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per il grave attentato di cui è stato vittima. Un gesto vigliacco e gravissimo che rappresenta un attacco non solo alla persona ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia. Ci sarà il massimo impegno delle forze di polizia per accertare rapidamente gli autori. Ho dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione”.
Solidarietà anche dalla Rai
L’ad Rai Giampaolo Rossi e l’intera azienda “si stringono al fianco di Sigfrido Ranucci ed esprimono massima solidarietà per il grave e vile attentato intimidatorio”. “Il ruolo della Rai e di chi opera al suo interno è quello di garantire dialogo, pluralismo e rispetto nel racconto quotidiano del nostro tempo – si legge in una nota -. La Rai respinge con forza e determinazione ogni minaccia contro chi svolge il proprio lavoro nel Servizio Pubblico. L’essenza vitale della nostra democrazia è la libertà informativa che la Rai garantisce e che i suoi giornalisti rappresentano”.
Il presidente facente funzioni Antonio Marano e l’intero Cda Rai esprimono massima e convinta solidarietà a Sigfrido Ranucci per “il violento e vile attentato di cui è stato vittima e respinge con forza e determinazione ogni tentativo di intimidire chi svolge il proprio lavoro al servizio del pubblico”. “Non saranno certo le intimidazioni, che condanniamo in qualunque forma si presentino, a fermare il nostro dovere di informare e continuare a raccontare la realtà nella quale viviamo – si sottolinea ancora -. Una realtà troppo spesso “avvelenata” dall’incapacità di costruire dialoghi costruttivi, che ci impegneremo ancora di più a promuovere, contro ogni violenza, contro ogni sterile contrapposizione”.
Usigrai: “Campagna d’odio contro il giornalismo d’inchiesta che deve finire”
“Un attentato spaventoso che ci riporta indietro agli anni più bui. Siamo vicini a Sigfrido Ranucci alla sua famiglia dopo che nella notte la sua auto è esplosa davanti a casa. Pochi minuti prima era passata lì davanti la figlia”. A sottolinearlo è l’esecutivo dell’Usigrai. “Siamo certi che né Sigfrido né i colleghi di Report si lasceranno intimorire. Saremo sempre al loro fianco – continua l’Usigrai – affinché possano continuare liberamente il loro lavoro d’inchiesta. Abbiamo denunciato in questi mesi come la Rai abbia ridotto lo spazio a disposizione di Report e sopratutto il clima d’odio e insofferenza per le inchieste della redazione. In prima serata su Rai1 si è arrivati addirittura – da parte della seconda carica dello Stato – a definire i colleghi di Report “calunniatori seriali”, senza che né il conduttore né l’azienda prendessero le distanze. Una campagna d’odio contro il giornalismo d’inchiesta che deve finire”.
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