Gli Stati Uniti hanno lanciato una serie di attacchi militari in Siria, colpendo numerose postazioni dello Stato Islamico (Isis), in quella che il presidente Donald Trump ha definito una “fortissima rappresaglia” contro il gruppo terroristico.
Secondo quanto annunciato dal Comando centrale americano (CENTCOM), le forze statunitensi hanno preso di mira oltre 70 obiettivi riconducibili all’Isis in diverse aree della Siria centrale, utilizzando aerei da combattimento, elicotteri d’attacco e artiglieria. Anche le Forze armate della Giordania hanno fornito supporto con i propri jet da combattimento.
In un post pubblicato sulla sua piattaforma social, Trump ha motivato l’azione come risposta a recenti attacchi compiuti dall’Isis contro militari americani in Siria, parlando di una rappresaglia “fortissima” e ripetendo l’impegno a colpire con determinazione il terrorismo. Il presidente ha anche affermato che il governo siriano sostiene l’operazione statunitense, definendo l’Isis un nemico che deve essere completamente debellato.
Le operazioni rientrano in una più ampia strategia americana per contrastare la presenza e le infrastrutture dello Stato Islamico in Medio Oriente, dopo episodi recenti di violenza in cui alcuni soldati e personale di supporto statunitensi erano stati uccisi in attacchi riconducibili all’Isis.
Le autorità militari statunitensi hanno chiarito che gli attacchi proseguiranno con l’obiettivo di ridurre la capacità operativa del gruppo terroristico e impedire nuove minacce alla sicurezza di truppe americane e partner regionali.
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