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Abbiamo chiesto a ChatGpt quanto dovrebbe guadagnare un insegnante in Italia

Redazione Roma by Redazione Roma
27 Ottobre 2025
in News
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quanto dovrebbe guadagnare un insegnante

Il contesto salariale

Gli insegnanti italiani guadagnano stipendi che in molti casi risultano tra i più bassi in Europa. Secondo dati recenti:

  • Un insegnante della scuola primaria parte con circa 24.300 euro lordi annui.
  • Per un docente della scuola secondaria superiore con 15 anni di esperienza, la retribuzione statuta­ria è pari a circa 32.588 euro annui.
  • Tra il 2023 e il 2024, si sono registrati 133 casi di aggressione fisica denunciati ai danni del personale scolastico, pari a oltre un caso ogni due giorni.

Questi numeri mostrano una realtà in cui gli stipendi non sempre tengono il passo con le responsabilità, i costi della vita e l’aumento delle tensioni e dei rischi all’interno delle scuole.

Le responsabilità e i rischi crescenti

Negli ultimi anni gli insegnanti italiani non solo intraprendono un lavoro educativo e tecnico-scientifico, ma devono affrontare:

  • ambienti scolastici sempre più complessi, con studenti, famiglie e contesti sociali mutevoli;
  • episodi gravi di violenza, minacce e aggressioni verso docenti e personale ATA. la Repubblica+1
  • innovazioni didattiche, digitalizzazione, compiti di gestione, inclusione e prevenzione che richiedono impegno extra e formazione.

In sostanza, oggi un insegnante non può essere valutato solo in base al numero di ore di lezione: l’insieme delle attività, la cura educativa e la tutela dell’ambiente scuola aumentano la complessità del lavoro.

Un metodo per stimare “quanto dovrebbe guadagnare”

Partendo da alcuni criteri possiamo provare un calcolo orientativo:

  • tenendo presente che un laureato italiano medio guadagna più dei circa 32.500 euro annui degli insegnanti con 15 anni di esperienza;
  • considerando che il lavoro dell’insegnante implica formazione, responsabilità, rischi (inclusi aggressioni) e servizio pubblico;
  • prendendo atto della stagnazione salariale italiana dovuta anche all’inflazione e all’aumento dei costi.

Se un insegnante medio oggi guadagna 32.500 euro annui lordi, per tenere conto delle maggiori responsabilità, di un carico educativo e sociale crescente, si potrebbe stimare che un salario “giusto” equivalente dovrebbe essere almeno 40.000-45.000 euro lordi annui per un docente con esperienza media (es. 10-15 anni) e carico normale di lavoro.

Per un insegnante inizio carriera (0-5 anni) potrebbe essere ragionevole un range di 30.000-35.000 euro annui lordi, mentre per un docente più esperto (20+ anni) con funzioni aggiuntive, formazione, tutoraggio e responsabilità di classe/istituto, il “giusto” potrebbe superare 50.000 euro annui lordi.

Perché questi importi?

  • Il passaggio da 32.500 a 40-45k tiene conto del:
    • maggior carico formativo e educativo,
    • necessità di aggiornamento continuo e tecnologie,
    • rischio e stress crescenti a cui sono esposti gli insegnanti.
  • I 30-35k per i neoassunti permetterebbero di attirare e trattenere giovani talenti nello stesso lavoro, rendendo la professione più competitiva.
  • I 50k+ per esperti valorizzerebbero il merito, le funzioni aggiuntive (tutor, team, formazione) e riconoscerebbero concretamente il servizio pubblico svolto.

Quali passi per concretizzare questo obiettivo

  • Adeguare gli stipendi almeno all’inflazione reale per recuperare il potere d’acquisto perso.
  • Prevedere scatti più rapidi e collegati a funzioni aggiuntive, tutoraggio, responsabilità di gruppo, innovazione didattica.
  • Integrare indennità per contesti ad alto rischio o complessi (scuole in zone disagiate, classi ad alta dispersione, emergenze sicurezza).
  • Migliorare la tutela e la sicurezza del personale scolastico, per esempio con prevenzione, supporto, maggiori garanzie legali in caso di aggressioni.
  • Rendere più attraente la professione insegnante, anche dal punto di vista salariale, per fronteggiare il calo di candidature e il divario con altre professioni laureate.


Alla luce delle condizioni economiche generali, delle difficoltà della scuola italiana e dell’aumento delle responsabilità e dei rischi, è ragionevole stimare che un insegnante in Italia meriti una retribuzione annua lorda di circa 40.000-45.000 euro per esperienza media, con adeguamenti verso l’alto per anzianità o funzioni aggiuntive. Tale livello non è solo una questione salariale: è un riconoscimento della centralità educativa e sociale del lavoro docente, oggi gravato da sfide sempre più complesse. Un salario netto mensile “giusto” per un insegnante in Italia oggi dovrebbe collocarsi tra i 2.000 e i 2.500 euro, a seconda dell’esperienza e delle funzioni svolte. Questa cifra garantirebbe non solo una vita dignitosa in linea con il costo medio della vita, ma anche un riconoscimento concreto del ruolo chiave che gli insegnanti svolgono nel garantire coesione, sicurezza e futuro al Paese.

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