Carlo Verdone riceve la laurea honoris causa in Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari. Il riconoscimento è stato consegnato all’attore e regista romano questo pomeriggio al Petruzzelli, nel corso della cerimonia inaugurale del 127esimo congresso nazionale della Sic (Società italiana di chirurgia), che ha promosso l’iniziativa. A conferire la laurea ad honorem a Verdone, il neo rettore dell’Uniba, Roberto Bellotti, per un “approccio compassionevole e clinico alla medicina” che assieme alla “sua celebrità e alle sue capacità comunicative” lo hanno reso un “testimonial competente e unico nella promozione della prevenzione”.
Nel corso della cerimonia, come riporta l’Ansa, è stato spiegato che Verdone “è probabilmente il maggior cultore pubblico e divulgatore delle abilità mediche non tecniche connesse alla pratica professionale”. L’artista, di cui è nota anche l’ipocondria, su cui ironizza spesso, ha infatti acquisito conoscenze mediche e farmacologiche avanzate tanto che nell’agosto di sei anni fa ha ricevuto anche l’iscrizione onoraria all’albo professionale dei farmacisti di Roma.
Nelle motivazioni, l’ateneo spiega che l’attore rappresenta “un modello di Medicina clinica, ispirato ai suoi grandi maestri degli anni Cinquanta e Sessanta” e fatta di ascolto e osservazione che oggi contrastano con il fai da te tecnologico. Verdone inoltre, visita regolarmente i pazienti di ogni età ricoverati nei reparti ospedalieri a più alta intensità assistenziale portando loro “quell’umano conforto e quella vicinanza che sono parte integrante e dovere vincolante dell’agire medico” e lo fa lontano dai riflettori ma per “sentimento personale della compassione per la sofferenza”.
Verdone: “Io antidepressivo vivo privo di effetti collaterali”
“Osservo le persone, studio i loro caratteri, fragilità, tic e difetti. Ho anche iniziato a studiare privatamente medicina la sera, sugli atti dei congressi che alcuni miei medici mi riportavano. Ero molto interessato e mi sono appassionato. Alla fine il lavoro del medico non è tanto distante da quello che faccio io: certamente il medico è più importante, salva le vite; io no, ma posso curare l’umore, che è una cosa molto importante. Diciamo che sono un antidepressivo vivo privo di effetti collaterali”, ha detto Verdone a margine della cerimonia.
Con la consueta ironia, l’attore ha anche raccontato: “E’ vero, molti amici mi chiamano invece del medico di base. Però se mi chiedono cose complicate dico sempre: ‘Questa è la mia ipotesi, chiedi al tuo medico se è d’accordo’. In genere è quasi sempre d’accordo, ma i medici di famiglia mi odiano perché ci azzecco più io di loro. Alla sera rispondo come Raniero in Viaggi di nozze: ‘No, non mi disturbi affatto, dimmi’, mentre mangio e do le medicine. E’ sempre cosi'”. Alla domanda su quale medicina prescriverebbe al nostro tempo, Verdone ha risposto: “Una medicina che non si può dare: il buon senso. Purtroppo i grandi capi di Stato, quelli che governano il mondo, soffrono spesso di grande mediocrità. E’ un brutto periodo. Non mi fido molto di chi comanda le grandi potenze. Negli anni Sessanta c’erano figure politiche molto importanti anche a livello internazionale; oggi non ci sono. Pensano solo al rendimento economico, senza minimamente pensare al prossimo. Questo è un disastro”.
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