L’Italia è oggi uno dei Paesi europei che invecchiano più rapidamente. La popolazione giovanile diminuisce da anni, mentre cresce quella anziana. In questo quadro si inserisce un dato che preoccupa: oltre 1,5 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi. Sono i cosiddetti NEET. Il tasso nazionale supera il 15% e ci colloca al secondo posto in Europa, dietro solo alla Romania. Si tratta di un fenomeno che non riguarda solo l’occupazione. Indica anche difficoltà nel trovare percorsi chiari, opportunità accessibili e punti di riferimento nelle transizioni tra scuola, formazione e lavoro.
Un’emergenza generazionale che parte dalla scuola
Il quadro è il risultato di molti fattori. La crisi demografica riduce il numero dei giovani. Le differenze territoriali penalizzano alcune aree del Paese, soprattutto il Sud. Il mercato del lavoro richiede competenze sempre più specifiche e un livello di preparazione che non tutti riescono a raggiungere. A questo si aggiunge un tasso di qualificazione ancora basso rispetto alla media europea.
Il risultato è un rischio reale di esclusione. Senza un sostegno adeguato, molti ragazzi faticano a leggere ciò che accade intorno e a immaginare una direzione possibile. Per questo il tema dell’orientamento diventa centrale. Aiutare gli studenti a capire cosa scegliere, come muoversi e quali competenze sviluppare significa prevenire forme di inattività e sfiducia.
In questo scenario riparte l’Educational Tour, il percorso nazionale nelle scuole promosso da Italia Education. Il tour è pensato per offrire agli studenti strumenti semplici e concreti per orientarsi. Le attività includono incontri, laboratori e momenti di confronto sulla costruzione del proprio progetto formativo e professionale. La forza dell’iniziativa sta nella sua capacità di portare questi contenuti direttamente dentro le scuole, dove le scelte cominciano a formarsi. Attraverso attività pratiche e un linguaggio chiaro, l’Educational Tour aiuta gli studenti a leggere il cambiamento tecnologico, economico e sociale. Il suo obiettivo non è indirizzare verso un percorso specifico, ma ridurre il disorientamento e accompagnare le decisioni.
La tappa in Umbria e il percorso nel Centro Italia
Come sottolinea Mariano Berriola, presidente della Fondazione Italia Education, «ai giovani oggi viene chiesto di decidere presto e in un contesto che cambia molto rapidamente. L’orientamento deve aiutarli a capire cosa sta accadendo attorno a loro e a scegliere con consapevolezza». Per Berriola, costruire fiducia è una parte essenziale del lavoro: «Senza fiducia non c’è possibilità di progettare. Per questo serve un linguaggio che non spaventi, ma che accompagni i ragazzi nella lettura della realtà».
La seconda settimana dell’Educational Tour interessa soprattutto il Centro Italia. L’Umbria è una delle regioni centrali di questa fase del viaggio. Qui il calo demografico, la mobilità giovanile verso altre regioni e le trasformazioni del mondo del lavoro rendono il ruolo dell’orientamento ancora più rilevante. Il tour farà tappa all’Istituto Tecnologico “Allievi-Sangallo” di Terni e al Liceo “Sesto Properzio” di Assisi. Nei giorni precedenti ha coinvolto l’Istituto “Luigi di Savoia” di Rieti e, nei successivi, raggiungerà anche Viterbo. La settimana dopo sarà la volta del Nord Italia, con incontri previsti a Milano, Monza e Forlì.
Ogni scuola offre un contesto diverso, ma le domande degli studenti sono spesso simili: come scegliere l’università? Quali competenze serviranno domani? Cosa cercano le imprese? L’Educational Tour prova a rispondere a queste domande con un approccio pratico e vicino alla realtà dei territori.
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