La Knesset ha approvato in prima lettura un disegno di legge che introduce la pena di morte per chi commette omicidi con l’intento di “danneggiare la rinascita del popolo ebraico”. La proposta, avanzata dal ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, ha ricevuto 36 voti favorevoli e 16 contrari.
Il provvedimento, che dovrà passare ancora due votazioni, è stato accolto con entusiasmo dal ministro dell’ultradestra, che in Aula ha dichiarato:
“Siamo sulla buona strada per fare la storia. Lo abbiamo promesso e lo abbiamo mantenuto.”
Ben Gvir ha poi distribuito dolci in Parlamento per festeggiare l’approvazione, definendo la legge “un atto di giustizia verso le vittime del terrorismo”.
Una legge che divide la società israeliana
Le reazioni, però, sono state immediate e molto dure. La norma, spiegano i critici, si applicherebbe solo ai palestinesi: il testo parla infatti di terroristi che “uccidono cittadini israeliani”, lasciando intendere che non verrebbe utilizzata nei casi opposti.
Molti giuristi e parlamentari dell’opposizione hanno denunciato un principio discriminatorio, contrario ai diritti umani e ai valori democratici del Paese.
Secondo diversi commentatori, si tratta di una misura pensata per ragioni politiche e simboliche, più che di sicurezza.
“Questa legge non serve a proteggere Israele, ma a dividere ancora di più,” ha affermato un deputato dell’opposizione durante il dibattito alla Knesset.
Un precedente che pesa sulla memoria
Israele, dalla sua fondazione, ha previsto la pena capitale solo in casi eccezionali. L’unico condannato a morte nella storia dello Stato è stato Adolf Eichmann, il gerarca nazista responsabile della “soluzione finale”, giustiziato nel 1962.
Proprio questo precedente riaccende oggi il dibattito: introdurre nuovamente la pena di morte — e per di più in modo selettivo — viene giudicato da molti un passo indietro rispetto ai principi su cui Israele era nato.
Il confronto resta aperto, ma l’eventuale approvazione definitiva della norma rischia di segnare una svolta profonda nella storia giuridica e politica del Paese.
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