Con l’approvazione definitiva alla Camera dei Deputati, diventa legge la riforma della Maturità, uno dei provvedimenti più significativi degli ultimi anni per il sistema scolastico italiano.
La nuova legge interviene non solo sull’Esame conclusivo del secondo ciclo, ma su più fronti: dalla formazione tecnica e professionale (4+2) alla valorizzazione dei docenti, fino alla sicurezza di scuole e viaggi d’istruzione.
Le principali novità: esame, valutazione e 4+2
Dal prossimo anno scolastico, l’Esame di Stato vedrà una revisione della prova orale, che si concentrerà su quattro materie individuate a gennaio di ogni anno.
Non sarà più consentito boicottare l’orale: gli studenti che si rifiuteranno di rispondere o faranno “scena muta” saranno bocciati automaticamente.
La valutazione finale terrà conto anche dell’impegno nelle attività extrascolastiche, riconoscendo il merito e la partecipazione civica o sociale.
Parallelamente, il provvedimento rende ordinamentale la filiera tecnologico-professionale 4+2, con quattro anni di istruzione tecnica seguiti da due anni di formazione avanzata, in stretta collaborazione con le imprese e il mondo del lavoro.
Risorse per docenti e scuole
La riforma prevede inoltre nuove risorse economiche:
- 240 milioni di euro destinati al rinnovo del contratto della scuola;
- finanziamenti aggiuntivi per le scuole di Agenda Sud, a sostegno dei territori più fragili;
- misure per la sicurezza degli edifici scolastici e regole più stringenti per i viaggi d’istruzione, con controlli più severi su trasporti e strutture.
Valditara: “Restituiamo valore alla Maturità”
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha commentato:
“Si tratta di una svolta importante. Con questa riforma ridiamo senso alla Maturità, restituendo valore a un passaggio decisivo del percorso formativo delle studentesse e degli studenti, riaffermando i principi del merito, dell’impegno e della responsabilità individuale.
L’orale sarà più serio, chi farà scena muta sarà bocciato.
Ma questa legge non riguarda solo l’Esame: innova tutto il sistema educativo, potenziando la filiera tecnico-professionale, riconoscendo l’impegno degli studenti e sostenendo docenti e scuole con nuove risorse”.
Il ministro ha inoltre sottolineato come la riforma punti a una scuola più moderna, sicura e orientata alla crescita personale e professionale dei ragazzi.
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