“Non possiamo riaccogliere suo figlio perché la scuola non sarebbe in grado di gestirlo in aula”. È questa la risposta che si sono sentiti dare i genitori di un bambino disabile del quartiere Vomero di Napoli, dopo aver richiesto il rinnovo dell’iscrizione presso un istituto linguistico.
A denunciare la vicenda sono gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, che parlano di un episodio “gravissimo, contrario ai principi di civiltà e alle norme sull’inclusione scolastica”.
Tre anni di frequenza regolare, poi il diniego al bimbo disabile
Secondo i legali, il bambino ha frequentato regolarmente la scuola per tre anni, partecipando alle lezioni «con serenità e profitto». Nonostante questo, la direzione avrebbe negato l’iscrizione per l’anno successivo, motivando la decisione con la presunta impossibilità di gestire la sua presenza in aula.
La famiglia, per garantire la continuità scolastica, si è anche offerta di pagare autonomamente un educatore di supporto, ma la proposta sarebbe stata rifiutata “senza motivazioni logiche o organizzative”, aggravando la lesione della dignità del minore e dei suoi familiari.
Segnalazione al Ministero e appello per i diritti
Gli avvocati Pisani hanno annunciato che la vicenda sarà segnalata al Ministero dell’Istruzione e del Merito e all’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, affinché vengano presi provvedimenti.
Per Asia Maraucci, presidente dell’associazione La battaglia di Andrea, che da anni si batte per i diritti delle persone con disabilità, si tratta di “un danno enorme per la formazione, la socialità e la dignità del bambino”. “Bisogna agire subito — sottolinea — e restituirgli il diritto di studiare e crescere come tutti gli altri”.
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