ROMA, 3 OTTOBRE 2025 – Una mobilitazione che non si vedeva da anni: secondo i sindacati sono stati oltre due milioni i partecipanti in tutta Italia allo sciopero generale indetto ieri in solidarietà con la Flotilla diretta a Gaza e contro l’attacco israeliano del 1° ottobre. Scuola, sanità, trasporti: interi settori si sono fermati, trasformando le città italiane in un grande mosaico di cortei, striscioni e presidi.
I giovani in piazza
In prima fila c’erano gli studenti e le studentesse delle scuole superiori e delle università, che hanno scelto di lasciare i banchi per occupare le strade. Molti i cartelli con scritto “Vogliamo stare dalla parte giusta della storia”, slogan che è diventato il simbolo della giornata. “Studiamo la storia a scuola, ma oggi la stiamo vivendo sulla nostra pelle”, raccontano alcuni ragazzi durante il corteo di Roma.
I docenti accanto agli studenti
Accanto a loro, tantissimi docenti hanno deciso di scioperare per condividere la protesta con le nuove generazioni. Una professoressa del liceo Tacito di Roma ha spiegato: “Noi docenti non possiamo che stare qui, perché in aula oggi non avrebbe senso stare. I nostri ragazzi devono vedere, sapere, comprendere cosa accade. Questa è una lezione che nessun libro può dare”.
Uno sciopero che divide ma lascia un segno
Lo sciopero è stato dichiarato illegittimo dal Garante per mancanza di preavviso, ma i sindacati hanno annunciato ricorso. Nonostante le polemiche, la giornata del 3 ottobre 2025 segna un punto di svolta: milioni di giovani e lavoratori hanno deciso di non voltarsi dall’altra parte di fronte all’aggressione subita dalla Flotilla in acque internazionali e al futuro incerto degli attivisti ancora detenuti in Israele.
Una generazione che sceglie di esserci
L’immagine delle piazze piene – dai piccoli centri alle grandi metropoli – racconta di una Generazione Z attiva e consapevole, capace di collegare lo studio con l’impegno concreto. Una mobilitazione che ha coinvolto non solo gli studenti, ma anche lavoratori, insegnanti e famiglie, segnalando che la questione palestinese e la solidarietà internazionale stanno tornando al centro del dibattito pubblico.
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