Dopo oltre 500 anni di storia, la Chiesa d’Inghilterra ha scelto per la prima volta una donna come arcivescovo di Canterbury. E’ la massima carica religiosa dell’istituzione: si tratta di Sarah Mullally, 63 anni, già arcivescova di Londra e insignita del titolo di Dame dalla monarchia britannica.
La sua elezione, sancita oggi dal sinodo sotto la supervisione della Crown Nominations Commission for Canterbury – presieduta dall’ex capo dell’MI5, lord Jonathan Evans – arriva al termine di un lungo processo aperto dopo le dimissioni, nel 2024, di Justin Welby. A favorire la svolta anche la volontà di dare un segnale forte dopo numerosi scandali. Scandali legati ad abusi e insabbiamenti che hanno coinvolto diversi prelati uomini, incluso il predecessore di Mullally.
Figura considerata innovatrice, Mullally era stata nominata nel 2018 prima donna a guidare la diocesi di Londra, incarico che aveva definito “necessariamente sovversivo”. In quell’occasione ricordò ironicamente l’attentato dinamitardo compiuto un secolo prima dalle suffragette contro la stessa cattedra, sottolineando il proprio impegno a portare cambiamento e parità nella Chiesa nata dallo scisma di Enrico VIII.
Con la sua designazione a Canterbury, Mullally diventa primate della Chiesa anglicana nazionale, della quale il sovrano britannico resta formalmente capo.
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