Dal 2005 la Notte Europea dei Ricercatori porta la scienza fuori dai laboratori e dentro le città. Ogni anno, nell’ultimo weekend di settembre, l’iniziativa sostenuta dalla Commissione Europea trasforma piazze, musei, università e scuole in spazi di divulgazione e confronto. L’obiettivo è semplice: avvicinare il grande pubblico al mondo della ricerca attraverso laboratori aperti, talk, esperimenti, giochi, musica e incontri con ricercatori e ricercatrici. Nel 2025 l’appuntamento è per il 26 e 27 settembre, con eventi in oltre 400 città europee, di cui più di 50 solo in Italia.
Le iniziative in Europa
In città come Barcellona, Berlino, Madrid e Bruxelles si preparano notti dedicate alla scienza con mostre itineranti, giochi interattivi, spettacoli e incontri pubblici. A Barcellona, l’Istituto di Scienza dei Materiali aprirà i laboratori di microscopia con visite guidate e talk su energia solare e magnetismo. In altri Paesi europei scuole e musei ospiteranno iniziative pensate per raccontare le tecnologie emergenti e il lavoro quotidiano dei ricercatori. Tra gli appuntamenti di rilievo figura anche Torino, che con il progetto Unight ha programmato oltre 350 attività tra laboratori, mostre, workshop e giochi al Castello del Valentino, nei giardini botanici e in altri luoghi simbolici della città.
Gli eventi in Italia
La Notte dei Ricercatori prende forma in decine di città italiane. A Milano, la Statale e il Museo della Scienza ospitano laboratori interattivi e talk su intelligenza artificiale e medicina. A Roma, i ricercatori dell’Università di Tor Vergata portano al Planetario esperimenti e attività sulla sostenibilità. In Puglia, tra Bari e Lecce, il focus sarà sul Mediterraneo, la biologia marina e le energie rinnovabili. A Perugia, Ancona, Trieste, Napoli e Cagliari le piazze si animeranno con caffè scientifici e spettacoli divulgativi, mentre in Calabria le università proporranno esperimenti di fisica e chimica pensati per le scuole.
Un impegno collettivo
La Notte Europea dei Ricercatori è sostenuta dalla Commissione Europea e in Italia è rilanciata dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). A renderla possibile è una rete di enti e università: CNR, ENEA, INFN, INAF, INGV, ISPRA, CREA e tanti altri centri di ricerca, insieme agli atenei da Milano a Torino, da Roma a Napoli, da Lecce a Messina, da Perugia a Cagliari. Un impegno collettivo che ogni anno trasforma le città italiane in laboratori a cielo aperto, dimostrando che la scienza è un bene comune e che il dialogo tra ricercatori e cittadini è la chiave per costruire futuro.
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