Niente smartphone. Non solo in classe ma nell’intero istituto, in ricreazione e tra la fine di un’ora e l’inizio dell’altra. È questa la novità per i ragazzi e le ragazze delle scuole secondarie di secondo grado, che in questi giorni tornano tra i banchi, anche nella Capitale. Un provvedimento necessario, secondo la presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, Cristina Costarelli: “Siamo arrivati a un punto in cui i giovani non riescono a gestire lo smartphone – spiega la dirigente scolastica – ne fanno un utilizzo oltre misura, in alcuni casi diventa una dipendenza, fare una disintossicazione dal cellulare è una buona idea”.
Il divieto durante lo svolgimento della lezione era già preesistente, ma da quest’anno non sarà possibile utilizzare lo smartphone in nessun momento: né durante la ricreazione, né negli spostamenti tra un’aula e l’altra. Bisognerà spegnerlo e metterlo dentro lo zaino. Oppure non portarlo affatto. “Nella maggior parte degli istituti – continua la dirigente – la custodia personale è affidata agli stessi studenti. Abbiamo stabilito il divieto con un regolamento d’istituto e l’abbiamo inserito nel patto di corresponsabilità”. Le sanzioni per chi non rispetterà la nuova regola sono graduali: si parte dalla nota, l’ammonizione, fino al provvedimento disciplinare del consiglio di classe, che può arrivare alla sospensione.
Alcune scuole – un piccolo numero – hanno deciso di acquistare degli armadietti e dei contenitori in cui custodire gli smartphone. E tra gli studenti, già dal primo giorno di scuola, l’assenza di cellulare in tasca si fa sentire.
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