Dal prossimo anno scolastico la Carta del docente non sarà più la stessa. Finora l’importo destinato agli insegnanti ammontava a 500 euro annui, una cifra fissa introdotta per sostenere la formazione e l’aggiornamento professionale. Dal 2025/2026, invece, quella certezza scompare: l’ammontare del bonus verrà stabilito di volta in volta attraverso un decreto del Ministero dell’Istruzione e del Merito, in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il nuovo meccanismo terrà conto del numero complessivo dei docenti aventi diritto. Più alto sarà il numero dei beneficiari, più probabile risulterà una riduzione della somma. Questo perché lo stanziamento complessivo rimarrà invariato, ma dovrà essere suddiviso tra più insegnanti.
Un fattore decisivo sarà l’eventuale inclusione dei supplenti brevi che completano l’anno scolastico. Se la platea si allargherà anche a loro, la quota pro capite per ciascun docente rischierà di scendere sotto la soglia attuale.
La Carta del docente, introdotta nel 2015, ha permesso finora a migliaia di insegnanti di acquistare libri, corsi di formazione, software e dispositivi utili per l’attività didattica. La riduzione dell’importo potrebbe però limitare le possibilità di aggiornamento, in un momento in cui la scuola italiana affronta sfide importanti, dall’inclusione digitale alla formazione sulle nuove tecnologie.
Sindacati e associazioni professionali guardano con attenzione alla riforma. Per molti insegnanti, il bonus rappresenta non solo un sostegno economico, ma anche un riconoscimento concreto del valore della formazione continua.
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