Dalle risorse per rafforzare i progetti e le infrastrutture scientifiche, al riconoscimento dei titoli di studio per gli educatori nei servizi per l’infanzia. Dagli sgravi fiscali per le borse di attività di ricerca alle tutele Inail, già a partire dall’anno accademico 2025/2026, a vantaggio di oltre 10 milioni di studenti e docenti. Sono alcune delle misure previste nel decreto università e ricerca, istruzione e salute, che ieri al Senato, con 78 voti a favore, 59 contrari, nessun astenuto, ha avuto il primo via libera. Il provvedimento, che dovrà essere convertito in legge entro fine agosto, passa ora all’esame della Camera.
Ammonta a circa 160 milioni di euro lo stanziamento premiale per gli enti di ricerca vigilati dal Mur. Risorse aggiuntive che potranno essere utilizzate per potenziare specifici programmi e infrastrutture scientifiche. Soddisfiazione espressa dalla ministra Anna Maria Bernini: “Il nostro impegno – ha sottolineato – è quello di rafforzare la capacità della ricerca italiana di essere protagonista nelle grandi sfide globali, costruendo un ponte solido tra mondo scientifico, istituzioni e settore produttivo”. Di pare contrario le opposizioni, dal M5S al Pd, secondo le quali il Dl “manca di visione e risorse”. Dei 160 milioni,40 verranno stanziati per il 2025, 60 per il 2026, e i restanti 60 per il 2027. Queste risorse saranno in aggiunta al Foe (Fondo di Finanziamento ordinario degli Enti e degli Istituti di ricerca), pari a circa 1 miliardo e 500 milioni per il 2025.
Il piano ‘Ricerca Sud’
Svincolati, poi, 150 milioni per realizzare il pianod’azione ‘Ricerca Sud’. Il piano vuole rafforzare le capacità di ricerca e innovazione nelle aree meno sviluppate del Paese e fare del Mezzogiorno un polo d’eccellenza per la ricerca scientifica, rafforzando la collaborazione tra università, imprese e istituzioni locali. L’obiettivo è quello di promuovere la costituzione di Ecosistemi dell’innovazione dei territori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Confermato il regime fiscale agevolato alle borse per l’attività di ricerca conferite prima del 7 giugno 2025 e continuerano a mantenere il regime agevolato fino alla loro durata. La modifica del regime fiscale si applicherà solo perle borse di ricerca conferite a partire dal 7 giugno 2025. Quanto agli educatori, il Dl risolve il problema di chi si è immatricolato a percorsi di studio divenuti poi non abilitanti. Gli immatricolati entro l’anno accademico 2018/2019 nelle classi di laurea in Scienze dell’Educazione (L-19) e Scienze della Formazione Primaria (LM-85bis) potranno ora contare sulla validità dei loro titoli di studio e vedranno tutelato l’esercizio della professione.
Le novità della scuola
Novità anche sul fronte scuola. Una riguarda l’assicurazione Inail diventata strutturale. La tutela riguarda tutti gli istituti, compresi i paritari, fino ai bambini dell’infanzia, studenti universitari, Its, Afam e i percorsi IeFp. Per il personale scolastico l’assicurazione tutti i docenti, il personale Ata, ma anche assistenti, ricercatori, assegnisti, esperti esterni e comprende qualsiasi attività di insegnamento, incluso l’infortunio in itinere. Mentre un’altra novità riguarda le immissioni in ruolo: si dispone che sono assunti a tempo indeterminato, dalla data di conseguimento dell’abilitazione, tutti i vincitori di concorsi per il personale docente abilitato entro il 31 dicembre 2025.
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