“Fra le riforme che stiamo per varare c’è anche una riforma della Maturità. Comportamenti di questo tipo non saranno più possibili. Se un ragazzo non si presenta all’orale o volontariamente decide di non rispondere alle domande dei docenti, non perchè non è preparato, quello può capitare, ma perchè vuole ‘non collaborare’ o vuole ‘boicottare’ l’esame, dovrà ripetere l’anno”. Così il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a Rai News 24 sul caso dei due ragazzi che in Veneto non hanno voluto sostenere gli orali alla Maturità.
Il caso degli studenti che hanno boicottato l’esame
Il primo caso a cui fa riferimento Valditara è quello di un 19enne ex studente del liceo scientifico Fermi di Padova, che ha compiuto una scelta che fa discutere: si è presentato all’esame orale di maturità, ha firmato il registro e ha dichiarato: “Signori grazie di tutto, ma io questo colloquio di maturità non lo voglio sostenere. Arrivederci”. Aveva calcolato che i suoi crediti scolastici (31 punti) e i risultati degli scritti (17 nel tema di italiano, 14 in matematica) gli avrebbero garantito la sufficienza, totalizzando 62 punti. Il secondo episodio, sempre in Veneto, è avvenuto al liceo scientifico Galilei di Belluno dove una studentessa ha rinunciato all’esame per portare un messaggio. La giovane ha riconosciuto il valore della preparazione ricevuta, ma ha criticato ciò che, secondo lei, manca: ascolto, attenzione, empatia. “La scuola si concentra troppo sui numeri, sui voti, sulla competizione – ha detto la ragazza, come riportato dal Corriere della Sera -, mentre gli studenti vengono spesso lasciati soli nei momenti difficili”.
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