In Calabria lo psicologo entra in aula per rispondere a un disagio giovanile sempre più diffuso e allarmante, anche nei numeri. La regione detiene il primato nazionale per cyberbullismo (14,5%), ha un’elevata incidenza di uso problematico di social network (13,5%) e videogiochi (24%), mentre i dati sulla depressione adolescenziale parlano di 43,2 casi ogni 10mila ragazze e 25,4 tra i ragazzi, tra i più alti d’Italia.
Per affrontare questa emergenza, la Regione Calabria ha lanciato il progetto pilota “Discutiamone a scuola”, il primo di questo tipo in Italia. A partire da settembre, saranno inseriti 43 psicologi scolastici in 285 istituti, con l’obiettivo di attivare sportelli di ascolto per studenti e insegnanti.
“Tra i giovani c’è un disagio enorme, spesso vissuto come uno stigma anche dalle famiglie e dal personale scolastico. Non deve essere così”, ha dichiarato il presidente della Regione Roberto Occhiuto, presentando il progetto alla Cittadella regionale. “Vogliamo contribuire a prevenire situazioni drammatiche che stanno emergendo sempre più spesso tra i ragazzi”.
Una misura sperimentale con l’obiettivo di diventare strutturale
L’iniziativa anticipa una proposta di legge avanzata in Parlamento dal senatore Mario Occhiuto, fratello del presidente, per rendere la presenza dello psicologo una figura stabile e strutturale nelle scuole italiane.
“Spero che mio fratello riesca a portare avanti questa battaglia in Parlamento. Per me è anche un impegno personale, che idealmente voglio dedicare a lui e a mio nipote Chicco”, ha aggiunto Roberto Occhiuto.
Fondi e numeri del progetto
Realizzato in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e l’Ordine degli psicologi della Calabria, il progetto è finanziato con 9 milioni di euro in tre anni (3 milioni l’anno). Coinvolgerà 2.893 classi tra primo e secondo ciclo.
La presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, Maria Antonietta Gulino, ha espresso grande soddisfazione:
“È un progetto ambizioso ma concreto. Interviene nel luogo dove più spesso si manifesta il disagio giovanile: la scuola. È lì che si possono intercettare i bisogni, offrire ascolto e avviare percorsi di prevenzione e sostegno”.
Anche l’europarlamentare Giusi Princi, che ha seguito il progetto nella sua precedente esperienza in giunta regionale, ha evidenziato un dato significativo: il 62,7% degli studenti calabresi vorrebbe avere uno psicologo a scuola. Una richiesta chiara, che trova ora una prima risposta concreta.
Leggi anche altre notizie su CorriereUniv
Seguici su Facebook e Instagram