La proposta che abbiamo formulato prevede due punti:
1) la possibilità di laurearsi a gennaio anche per gli studenti della triennale (possibilità prevista inizialmente solo in alcune facoltà per gli studenti della specialistica) unita all’introduzione di un appello di esami straordinario per laureandi a dicembre (da estendere magari anche ai fuori corso) e la possibilità per gli stessi di preiscriversi alla magistrale (dato che il termine ultimo di iscrizione alla magistrale è il 22 dicembre);
2) l’esenzione dal pagamento della II rata per gli studenti che, avendo terminato gli esami entro il 31 gennaio, si laureino nella prima sessione utile dopo quella data; a tal proposito, abbiamo richiesto l’introduzione della nuova figura giuridico- amministrativa dello studente laureando.
La nostra proposta è stata portata in Senato Accademico martedi 17 novembre, giornata in cui abbiamo organizzato un “assedio sonoro” al Rettorato in contemporanea alla seduta del Senato. La nostra mobilitazione ha fatto si che fosse concesso a due studenti del Coordinamento di presentare la proposta in Senato nonostante non fossero membri del Senato stesso. Il risultato è stato una grande vittoria per la nostra vertenza: abbiamo ottenuto il parere favorevole del Senato all’unanimità.
Il primo punto risulta quindi definitivamente approvato, il secondo, essendo una questione amministrativa, necessita del passaggio in CdA, passaggio che avverrà il prossimo 9 dicembre e sul quale siamo fortemente fiduciosi. Come per il 17, anche il 9 proporremo l’”assedio sonoro” al Rettorato per far sentire la nostra voce, la voce degli studenti che tutti i giorni vivono l’università.
Il successo ottenuto dimostra ancora una volta che con la lotta dal basso e la costruzione di assemblee di facoltà, che pongano al centro i bisogni degli studenti, si possono vincere importantissime vertenze e bloccare, quindi, gli effetti disastrosi di una legge tremenda come la 133.
Il 9 torneremo ad “assediare” il Rettorato per far capire a tutti che noi non siamo assolutamente disposti a pagare la crisi!