Al grido di “Vergogna, vergogna”, distribuendo volantini/pagella con tutti “0” per il ministro e sventolando bandiere con su scritto “Vogliono distruggere la scuola pubblica, io non ci sto!”, alcuni esponenti dell’Assemblea delle scuole del milanese hanno protestato vibratamente contro la Gelmini (guarda il video).
Inutilmente il direttore de “Il Giornale” ha cercato di zittire i contestatori, senza riuscirvi. Mentre scandivano lo slogan “A casa, a casa”, la Gelmini è sbottata: «Complimenti, siete veramente democratici. Avete particolarmente a cuore la scuola pubblica. Meglio per me».
Il clima in sala si surriscaldava di minuto in minuto, tanto che gli organizzatori prendevano atto dell’impossibilità di proseguire con la presentazione del libro (edito da Mondadori) e il ministro Gelmini abbandonava frettolosamente il parterre dei relatori.
«Impedire, in un Paese democratico, che si svolga la presentazione di un libro dà il senso dell’intolleranza e della prepotenza di chi vuole lasciare la scuola così com’è, opponendosi al cambiamento». Questa la piccata dichiarazione rilasciata dal ministro di Istruzione, Università e Ricerca dopo aver subito le contestazioni.
«E ‘5 in condotta’ di Mario Giordano – ha aggiunto il ministro – contiene scomode verità su una scuola agli ultimi posti nelle classifiche internazionali, diventata nel tempo un ammortizzatore sociale dove si è badato ad aumentare il numero dei dipendenti invece che alla qualità. Nessuno potrà mai impedirmi di raccontare come stanno le cose».
Gli esponenti dell’Assemblea delle scuole del milanese, dal canto loro, sono pronti a contestare il ministro Gelmini ogni volta che se ne presenterà occasione. «Ci facciamo un punto d’onore – ha detto Paolo Limonta, un insegnante di ruolo – di accogliere la Gelmini ogni volta che viene a Milano per dire che non ci stancheremo di protestare. Faremo di tutto per sventare la riforma e fare in modo che non sia applicata. Saremo dappertutto».
Manuel Massimo