Università di Perugia al voto: corsa a cinque per la carica di rettore

L’Università di Perugia sarà chiamata a scegliere il nuovo rettore ed è corsa a cinque. Si vota il 4 giugno e il 17 dello stesso mese per l’eventuale ballottaggio. Con decreto del decano, il professor Ermanno Cardelli, è stato definito il calendario che porterà a eleggere il nuovo magnifico per il sessennio che va dal 1 novembre 2025 al 31 ottobre 2031. 

“Le candidature, indirizzate al decano – è scritto in una nota dell’ateneo – corredate da un dettagliato curriculum scientifico, didattico e professionale, da un programma articolato sul tipo di gestione e sugli obiettivi e le strategie che il candidato si propone di realizzare per lo sviluppo dell’offerta formativa, della ricerca scientifica e del trasferimento dei suoi risultati ai fini dell’accreditamento dell’ateneo in campo internazionale, devono pervenire, a pena di inammissibilità, al protocollo dell’Università degli studi di Perugia entro le ore 12 del 15 aprile 2025”.

I cinque candidati per il rettorato di Perugia

Al momento, come detto, sono 5 i candidati in corsa. Paolo Carbone (Ingegneria), Massimiliano Marianelli (Filosofia), Luca Gammaitoni (Fisica sperimentale), Daniele Porena (Diritto pubblico) e Marcello Signorelli (Economia). Si va alle urne con regole nuove, fresche di modifica. Riguardano sia il voto ponderato sul versante del personale tecnico (non più 0,1 ma 0,2) sia il meccanismo elettorale con una sola tornata di votazione anziché due e poi subito il ballottaggio. Meno spazio alle alleanze.

Veniamo ai profili. Tutto si gioca tra la continuità o la rottura con l’attuale gestione, in capo al magnifico Maurizio Oliviero. Gammaitoni, già candidato consigliere regionale del Pd – non eletto – alle elezioni del 2019, forte della fondazione Vitality, si pone di fatto in linea con Oliviero. Sostenuto dalla governance propone però un’immagine di cambiamento e apertura a un nuovo corso tutto da definire. Carbone, figura che a oggi attrae consenso soprattutto tra tecnici, amministrativi e figure istituzionali, lancia messaggi di “sobrietà gestionale” e allo stesso tempo prova a catalizzare il sentimento anti-governance. Marianelli (direttore del dipartimento di Filosofia, membro del Senato accademico oltre che delle commissioni didattica e ricerca) si pone in continuità culturale e valoriale con gli uscenti. Sempre stando a quanto emerso sino ad ora.

Lo stesso dovrebbe valere per Porena, titolare della delega alla semplificazione amministrativa: senonché questa vicinanza al vertice uscente negli ultimi mesi ha trovato qualche battuta d’arresto e anche lui ora punta a raccogliere in parte quel sentimento di rottura rispetto al passato che si palesa in più di un dipartimento.

Fuori da tutte queste dinamiche Signorelli, che si connota come indipendente ma al momento paga lo scotto di una visibilità inferiore rispetto agli altri. Va da sé che la campagna elettorale è solo ai nastri di partenza e le valutazioni sull’operato gestionale uscente è uno dei punti su cui tutto dovranno lavorare. Non mancano gli spunti. La più recente (2025) classifica mondiale Qs sugli atenei – è una delle ultime notizie pubblicate – ha visto lo Studium perdere circa 200 posizioni rispetto all’anno precedente.
“La complessità non mi spaventa”. Marcello Signorelli, professore ordinario di Politica economica, si presenta ufficialmente come candidato rettore per il sessennio 2025-2031 e sceglie l’aula 1 di Economia e Scienze Politiche per tratteggiare i punti salienti del suo programma per diventare il successore di Maurizio Oliviero a Palazzo Murena.

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