Test, il governo ricorre al Consiglio di Stato

Potrebbe trasformarsi in una grande delusione l’entusiasmo degli studenti dell’Unione del Universitari che due settimane fa festeggiavano per la sentenza del Tar del Lazio che annullava il test di Medicina sostenuto lo scorso 4 settembre alla Sapienza. Ieri infatti durante il question time alla Camera, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha fatto sapere, rispondendo ad una domanda di Pina Picierno, deputata Pd, che il governo ha chiesto all’Avvocatura generale dello Stato di fare ricorso contro quella sentenza.
La motivazione sostenuta da l ministro è che prima del giudizio del Tar “erano intervenute numerose sentenze del Consiglio di Stato e dei Tar di Puglia e Sardegna, concordi nel rigettare ricorsi su analoghe situazioni”. Quindi l’impugnativa del governo “vuole salvaguardare – ha continuato Vito – i diritti di quegli studenti che, dopo essersi immatricolati regolarmente, hanno già sostenuto esami e che, secondo quanto dice il Tar, dovrebbero essere richiamati a sostenere la prova selettiva”.
L’Udu a tarda sera tuona: “la scelta del Miur di ricorrere in Appello in Consiglio di Stato è estremamente inopportuna e così facendo si delega ai giudici quella che era una precisa responsabilità politica del Ministro. Di fronte a una sentenza del Tar che parla di domande sbagliate, di brogli, di atti da annullare, di par condicio non rispettata tra i concorrenti, dell’esistenza all’interno dell’Unione Europea di sistemi di accesso migliori di quello italiano, la risposta sarebbe dovuta essere una nuova legge e un vero investimento sulla formazione in modo tale da garantire a tutti la possibilità di accedere ai più alti gradi dell’istruzione, così come sancito dalla Costituzione. Questo Ministro ha invece preferito nascondersi dietro la burocrazia”.
Manuel Massimo 

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