Tempi duri per Spotify: annunciato un taglio di 1600 posti di lavoro

Il gigante dello streaming musicale Spotify taglierà quasi un quinto dei posti di lavoro dell’azienda con
una mossa che interesserà circa 1.600 posti. I vertici dell’azienda tecnologica hanno dichiarato in una nota al personale che taglierà il 17% della forza lavoro nel tentativo di essere più efficiente a fronte di un rallentamento della crescita. L’azienda impiega circa 9.300 persone in tutto il mondo.

“Considerando il divario tra il nostro obiettivo finanziario e i nostri attuali costi operativi, ho deciso che un’azione sostanziale per ridimensionare i nostri costi era l’opzione migliore per raggiungere i nostri obiettivi. Sebbene sia convinto che questa sia l’azione giusta per la nostra azienda, capisco anche che sarà incredibilmente doloroso per il nostro team” ha detto Daniel Ek, amministratore delegato di Spotify.

Quella annunciata in questi giorni è soltanto l’ultima di una lunga serie di riduzione di posti di lavoro di Spotify nel 2023: la società che aveva prospettato un primo taglio di circa 600 posti di lavoro a gennaio. In estate, l’azienda svedese aveva dichiarato che avrebbe tagliato circa 200 posti di lavoro nella sua unità di podcasting continuando a ridurre i costi. La società ha inoltre aumentato le tariffe di abbonamento nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Australia a luglio, motivandoli con gli aumenti dei costi.

LEGGI ANCHE:

Exit mobile version