L’idea dei giovanissimi in balia delle opinioni altrui è sostenuta da tempo da medici e psicologi, ma per la prima volta una ricerca – pubblicata su ‘Child Development’ – l’ha verificata andando a guardare direttamente nel cervello dei ragazzi. Usando la risonanza magnetica funzionale, il team dell’Università dell’Oregon, diretto da Jennifer Pfeifer, ha fotografato le reazioni cerebrali di adolescenti e giovani adulti, rispetto ad alcune frasi che indagano sull’autostima e sulla valutazione altrui.
Nella prima fase i teenager hanno mostrato un’attività più intensa nelle aree legate alla percezione di sé e in quelle coinvolte nelle cognizioni sociali. Insomma, secondo la Pfeifer questo suggerisce che il giudizio dei coetanei influisce pesantemente sull’autostima degli adolescenti. A differenza di quanto accade negli ‘over 20’.
Sembra che il parere altrui abbia un peso diverso per i giovanissimi, se si esaminano settori differenti. Se, infatti, c’è in ballo il risultato accademico, il giudizio di mamma è quello più ‘pesante’, mentre da un punto di vista sociale a contare di più è il parere dell’amico del cuore. La ricerca ha esaminato una dozzina di ragazzini dagli 11 ai 13 anni e 12 giovani dai 23 ai 30 anni.