Stage di bassa qualità e nessuna garanzia di remunerazione per i giovani. Queste le preoccupazioni avanzate da enti e associazioni del settore, in primis lo Youth Forum, davanti al documento emanato alcuni giorni fa dal Coreper (il Comitato dei rappresentanti permanenti dell’UE) in materia di tutela e regolamentazione dei tirocini in Europa.
La decisione del Coreper rappresentava l’ultimo atto di un lungo iter, cominciato nel 2011 con la presentazione all’Ocse della European Quality Charter on Internships and Apprenticeships, una Carta che garantisse la qualità dei programmi di stage proposta da associazioni non governative e poi ripresa dal Parlamento e dalla Commissione Europea. Al momento della decisione la delusione: il testo finale, infatti, presenta solo “raccomandazioni” per l’attivazione degli stage e non una erie di norme vincolanti. Inoltre, rispetto alla Carta presentata nel 2011, manca di tutta una serie di punti forti, anzitutto quelli che avrebbero garantito una vera tutela della qualità degli stage, a cominciare dal principio che gli stagisti abbiano diritto a ricevere un congruo compenso per la loro prestazione di “formazione on the job”.
Un documento, quello emanato dal Coreper, che lo Youth Forum definisce senza mezzi termini “fiacco” e che Giuseppe Porcaro, segretario generale del Forum, commenta amaramente: “Il testo del Coreper esclude, o quantomeno non rende vincolante, la raccomandazione riguardante gli stage di qualità per tutti quelli che sono finanziati da programmi dell’Unione europea con il fondo sociale – ha dichiarato Porcaro – Il problema è che dunque viene esclusa tutta l’area della “Garanzia giovani”.
Il timore diffuso è quello che i fondi stanziati per lanciare lo Youth Guarantee potrebbero finire per finanziare progetti di scarsa qualità, non essendoci norme vincolanti che impongano ai diversi Paesi dell’UE un cero standard: “Già il documento non ha valore costringente – prosegue Porcaro – è semplicemente una raccomandazione agli Stati membri. Ciascuno Stato può decidere di seguirne o no i dettami; non c’è nessun tipo di sanzione sugli Stati che non rispettano questa raccomandazione, perché giustamente è solo una raccomandazione”.
Per questo, le diverse associazioni promotrici della European Quality Charter on Internships and Apprenticeships e raggruppate nello Youth Forumhanno sottoscritto una lettera aperta per manifestare il loro disappunto riguardo il documento del Coreper e per analizzarne tutti i punti di debolezza che lasciano nell’incertezza migliaia di stagisti in tutta Europa.
Ecco il testo integrale della lettera:
Noi sottoscritti condanniamo la raccomandazione del Consiglio Ue sul quadro europeo di qualità per gli stage ed i tirocini approvata dal Consiglio “occupazione, politica sociale, salute e consumatori” (Epsco) il 10 marzo.
La situazione degli stagisti e dei tirocinanti in Europa è inaccettabile e il quadro di qualità approvato non propone quasi nulla per rimediare a questo. Gli stage devono essere in primo luogo considerati come un’opportunità di apprendimento per i giovani, per aiutarli ad accedere ad un lavoro di qualità.
Allo stesso tempo, gli stagisti dovrebbero avere il diritto di fare una prima esperienza nel mondo del lavoro caratterizzata da condizioni sicure ed eque.
La raccomandazione non garantisce nulla di tutto ciò. Non ci sono proposte nella raccomandazione che richiedano ai soggetti ospitanti di pagare o rimborsare i loro stagisti nè di offrire loro accesso agli schemi nazionali di protezione sociale. Questo è deplorevole: gli stagisti devono essere pagati per l’attività che si impegnano a svolgere durante gli stage che prendono luogo al di fuori dei percorsi formativi. La raccomandazione non riesce ad affrontare questo tema e quindi perpetua di fatto l’inaccessibilità degli stage in maniera equa per tutti i giovani. La raccomandazione non ostacola quella che è ormai una chiara forma di discriminazione sociale. Inoltre, il provvedimento non fa nulla per rimediare al fatto che gli stage di scarsa qualità stanno sostituendo posti di lavoro e sono così diventati una strisciante e diffusa forma sostitutiva di lavoro precario per i giovani.
Siamo estremamente delusi che il Consiglio non sia riuscito ad accordarsi su una raccomandazione contentente i principi fondamentali che tante organizzazioni giovanili, gli attori della società civile ed altre istituzioni europee avevano definito nella “Carta europea di qualità per gli stage e i tirocini”. Questa è una chiara incapacità di affrontare una pressante richiesta proveniente dai giovani europei in un momento in cui essi vivono in una condizione particolarmente vulnerabile a causa della crisi economica.
Il Consiglio Ue non è riuscito a passare dalle parole ai fatti ed ha perso l’opportunità di consegnare ai giovani europei un quadro di qualità per i tirocini che garantisca che i loro diritti siano rispettati.
Giuseppe Porcaro, Segretario Generale dello European Youth Forum
Lettera co-firmata da:
Forum Nazionale Giovani (FNG)
Repubblica degli Stagisti
Brussels Interns NGO
CJE (Consejo de la Juventad de Espana)
European Students Union (ESU)
Erasmus Student Network (ESN)
Génération Précaire
Geneva Interns Organisation
InternAware UK
InternsGoPro
Microsoft Europe
Organising Bureau of European School Student Unions (Obessu)