«Prendo atto con soddisfazione delle decisioni assunte dalla Corte Costituzionale – afferma il ministro – posto che è stata riconosciuta la legittimità costituzionale dell’impianto complessivo dell’articolo 64 del Dl 112/208. Per quanto riguarda specificamente le due disposizioni di cui è stata affermata l’incostituzionalità va precisato – ha osservato il ministro – che nessuno dei provvedimenti attuativi dell’articolo 64 si fonda su di esse e che in particolare, per quel che riguarda il dimensionamento nei piccoli comuni, la norma dichiarata incostituzionale risulta superata dall’articolo 3 del Dl 154/2008». Per quanto riguarda invece criteri, tempi e modalità per ridimensionare la rete scolastica, il ministro ha sottolineato che «si era già proceduto a trovare un accordo nella conferenza Stato-Regioni-Enti Locali». «Per questo – conclude – i punti giudicati incostituzionali sono da ritenersi marginali e da tempo superati».
«Finalmente i nodi vengono al pettine. La Consulta conferma i dubbi da noi sempre espressi sulla legittimità dei provvedimenti che il governo ha assunto in questo anno contro la scuola pubblica». Così la deputata del Pd Manuela Ghizzoni commenta la parziale «bocciatura» da parte della Corte costituzionale delle norme sui tagli alla scuola previsti dal 2009-2010.
La senatrice Mariangela Bastico, responsabile scuola del Partito democratico, plaude alla decisione della Corte Costituzionale sulla scuola. «È una vittoria importante delle regioni – sottolinea – che hanno ottenuto il riconoscimento dalla Corte Costituzionale della propria competenza in materia di dimensionamento della rete scolastica. Il ministro Gelmini non potrà con proprio regolamento imporre la chiusura delle scuole che vedono così salvaguardate soprattutto quelle dei piccoli comuni. Il ministro – aggiunge la parlamentare democratica – tragga da questo l’insegnamento che le politiche scolastiche devono essere concordate con le autonomie locali perché così impone la Costituzione e soprattutto impone la volontà di garantire la qualità della scuola».
Manuel Massimo