Sciopero scuole e università 4 aprile 2025: a rischio la didattica

Sciopero scuola

È previsto per domani, venerdì 4 aprile, uno sciopero di scuole e università. I lavoratori incroceranno le braccia contro il rinnovo contrattuale che, secondo il sindacato Usb Scuola, determinerebbe un impoverimento dei docenti e del personale Ata. Anche gli studenti scenderanno in piazza contro il contratto e le armi. Saranno interessate dallo sciopero tutte le principali città italiane: cortei previsti a Roma, Milano, Torino, Genova, Bari, Bologna, Ravenna, Imola, Rimini, Pisa e Rieti dalle ore 9 in poi.

Incroceranno le braccia nella giornata di domani, venerdì 4 aprile, gli insegnanti di ruolo e quelli di sostegno. I docenti e coloro che fanno parte del personale ATA scenderanno in piazza contro il rinnovo dei contratti, la chiamata diretta degli insegnanti di sostegno da parte delle famiglie e contro gli investimenti in armamenti che impediscono l’impegno nel settore della scuola e dell’istruzione, contro la riforma degli istituti tecnici e professionali e il mercimonio dei titoli abilitanti. 

Si sciopera anche in favore dell’assunzione dei precari in I fascia delle Gps e dei vincitori e idonei dei concorsi banditi per rinvigorire la scuola pubblica e statale. In piazza ci saranno anche gli studenti che hanno deciso di sfilare contro “la nuova idea di sistema scolastico, sempre più aberrante”. Le manifestazioni sono sostenute dal sindacato Usb Scuola.

I motivi della protesta

Alla base delle proteste, la scelta da parte delle famiglie degli insegnanti di sostegno, il rinnovo contrattuale che, secondo docenti e sindacalisti, determinerebbe un impoverimento del settore e del personale Ata. Gli studenti, inoltre, si uniranno ai loro insegnanti per protestare contro gli investimenti nel riarmo che sottraggono denaro al settore della scuola e dell’istruzione.

L’Usb chiede l’assunzione dei precari in prima fascia nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze e dei vincitori e idonei dei concorsi già banditi. In ambito universitario lo scopo è combattere il licenziamento dei giovani ricercatori per mancanza di fondi allo scadere dei contratti a tempo determinato.

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