Rivoluzione scuola: orari, contratti, supplenze, tutte le novità del piano del governo

insegnanti

Più ore per tutti i docenti (36 a settimana), aumenti di stipendio a chi si prende più responsabilità oppure a chi offre competenze specifiche.

A quattro mesi dall’insediamento al MIUR ecco il dossier sul futuro dell’istruzione in Italia. Nei prossimi giorni, il documento preparato dal ministro Stefania Giannini e dal sottosegretario Reggi andrà al vaglio del premier Renzi, e il 15 luglio sarà presentato con una consultazione generale.

Tante le novità per i professori, a partire dal nuovo contratto di lavoro con 36 ore settimanali e i premi a chi si assume responsabilità. “Dieci giorni ancora e la nostra proposta diventerà una legge delega” – conferma a Repubblica il sottosegretario Roberto Reggi. “Prima della pausa estiva il governo vorrebbe approvarlo in Consiglio dei ministri”.

“La scuola italiana non potrà più essere, e non sarà più, un ammortizzatore sociale. Il contratto riguarda circa un milione di insegnanti, ma l’Anief, il sindacato ei docenti, ha subito espresso perplessità: “Prima si portino gli stipendi ai livelli dei paesi industrializzati, poi discutiamo”.

Ma il piano prevede scatti d’anzianità invariati e premi stipendiali fino al 30 % per i docenti che si impegnano in ruoli organizzativi o in attività specializzate. In cambio, però, aumentano le ore passate a scuola.

Oggi nelle scuole italiane medie e superiori un docente lavora in media 18 ore settimanali (più 80 ore l’anno per consigli di classe e d’istituto).

Il piano, invece, chiede una disponibilità doppia e, soprattutto, certa, per tutti. “Tutte le ricerche internazionali – prosegue Raggi – confermano che gli insegnanti italiani lavorano meno, guadagnano meno e non fanno carriera. Vogliamo ribaltare le tre conclusioni”.

Novità anche sul piano delle supplenze, che diventeranno “interne” e saranno richieste ai docenti già in cattedra nell’istituto, senza riconoscimenti economici extra. I risparmi, poi, verranno investiti nei premi e nell’offerta formativa, che dovrebbe arrivare a 1 miliardo e 200 milioni di euro.

Insomma: più ore, più impegno, più soldi. Anche per i presidi sono previsti aumenti in base ai risultati dell’istituto. Si chiede, infine, alle singole scuole una rivoluzione nell’orario d’istituto, restando aperte dalle 7 alle 22, fino alla fine di luglio.

Si diventerà insegnanti solo con la laurea magistrale e una stagione di tirocinio in classe: basta graduatorie e percorsi per diventare docenti. Il piano prevede risparmi generali per 1,5 miliardi.

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