Riferendosi al dibattito sulle cellule staminali che ha diviso l’Italia tra sostenitori della ricerca sulle staminali embrionali e chi sostiene esclusivamente la ricerca sulle staminali adulte, Cattaneo ha rilevato come, spesso, chi difende la ricerca sulle staminali adulte abbia diffuso “false informazioni sulla presunta superiorità scientifica o terapeutica del filone di ricerca che intendono supportare”.
Cosa, questa, possibile perché in Italia i progetti scientifici non sono finanziati, come accade altrove, sulla base della valutazione attraverso il giudizio tra pari (peer review). “L’Italia – rileva – ha ottimi scienziati che hanno una precisa percezione del concetto del peer-review. Ciò che difetta è l’etica della rigorosa gestione del bene pubblico”.
Per la ricercatrice “in Italia la strumentalizzazione è stata la regola, a partire dalle posizioni di alcuni membri delle gerarchie della Chiesa Cattolica che ancora oggi sostengono che la ricerca sulle cellule staminali embrionali è inutile”. In assenza della cultura del peer-review, secondo Cattaneo, “una nazione rischia di non beneficiare dalla libera competizione tra le idee migliori”, lasciando spazio a un “background di clientelismo che permette la manipolazione della scienza e che, in Italia, ne mina l’autonomia”. L’Italia, prosegue, “ha ottimi scienziati che hanno una precisa percezione del concetto del peer-review. Ciò che difetta è l’etica della rigorosa gestione del bene pubblico”.
Un appello alla trasparenza che ha trovato il consenso di esponenti illustri del mondo scientifico.