Rete 29 aprile, reclutamento professori non avanza

La pietra tombale sul piano straordinario di reclutamento di professori associati, per la Rete 29 aprile è stata messa dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. «Tra il 15 e il 30 dicembre il ministro Profumo – ricorda l’associazione di ricercatori – ha fatto un decreto e ha mandato una lettera a tutti i rettori delle università pubbliche. Contenuto: come utilizzare entro il 31 dicembre i soldi che erano previsti per promuovere nuovi associati».

«Non si tratta di pochi soldi: 13 milioni per il 2011, circa 90 per il 2012 e circa 130 per il 2013, ricorda la Rete». «Con queste risorse si dovrebbero chiamare i nuovi professori associati, cioè quelli che hanno ottenuto la nuova abilitazione nazionale: ricercatori attualmente in servizio e ricercatori precari che stanno attendendo da tanto tempo di vedere la luce. Ma poiché le abilitazioni non si fanno e forse non si riusciranno a fare neppure nel 2012 (è notizia fresca fresca il fatto che il Consiglio di Stato ha rispedito al mittente il decreto sulle abilitazioni che Mariastella Gelmini aveva spedito già a governo dimesso) come si possono usare questi soldi?»

«Pensata acuta e penetrante: oltre a chiamare quelle poche centinaia di ricercatori che hanno la vecchia idoneità a professore associato il grosso di queste risorse serviranno – osserva la Rete – per muovere da una sede all’altra i professori attualmente in servizio, nonché chiamarne dall’estero. Ma questo non vale per tutte le sedi, bensì solo per quelle che hanno mantenuto sotto il 90% il rapporto tra quanto si spende per gli stipendi e quanto passa lo Stato. Così, il giovane ricercatore incolpevole delle gestioni passate – conclude l’associazione – cadrà vittima dei tagli alle risorse su scala nazionale e della cattiva gestione di chi oggi straparla di merito e di rigore ma non ha tenuto i conti in ordine».

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